Nei primi anni Settanta lo stile delle auto è in radicale mutamento: al posto di curve disegnate dal vento, si cercano linee più nette e spigoli marcati. Questo il contesto in cui 50 anni fa esordiva al Salone di Torino del 1972 l’Alfa Romeo Alfetta Spider.
Derivata dall’Alfetta berlina, nasce per dare seguito al successo della Spider derivata dalla Giulia. Il motore è il quattro cilindri 1800 anteriore con cambio e trazione posteriori, il design è firmato da Pininfarina: linee squadrate, tetto rigido smontabile con rollbar fisso a trasparenza variabile, paraurti in plastica con gruppi ottici inglobati.
Per conquistare il mercato internazionale attento al comfort dell’abitacolo, viene sviluppato lo schema transaxle, che riduce l’ingombro delle parti meccaniche e diventerà la punta di diamante della sportività Alfa Romeo. I rivestimenti interni sono ridisegnati rispetto a quelli della berlina e la plancia dotata di nuova strumentazione.
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