Luca Napolitano, CEO di Lancia, da appuntamento per il 27 novembre, per festeggiare i 115 anni di Lancia.
Luca Napolitano celebra i 115 anni di storia di Lancia con il terzo e ultimo capitolo del docu-film “Eleganza in movimento”.
Nel terzo episodio della docu-serie sui 115 anni di Lancia, dal titolo “Polvere e stelle”, Luca Napolitano, Chief Executive Officer di Lancia, racconta il forte legame tra il marchio e il mondo dei Rally, da un lato, e il mondo del cinema, dell’arte e della comunicazione, dall’altro.
Ospiti di questa puntata Sergio Limone, responsabile della progettazione e della sperimentazione della Squadra Corse HF Lancia, e Marco Testa, President & CEO Armando Testa.
Si conclude così il viaggio nel tempo, dal 1906 ai giorni nostri, alla scoperta di un marchio da sempre nel cuore della gente, grazie al suo passato glorioso, fatto di vetture bellissime dal design senza tempo e tecnologicamente avanzate, simbolo di eccellenza italiana nel mondo, e oggi proiettato a svolgere un ruolo significativo nel mercato delle vetture premium.
La terza puntata del docu-film può essere seguita a questo link.
Oggi va in onda la terza e ultima puntata del docu-film “Eleganza in movimento” con cui Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia, ha celebrato i 115 anni del marchio italiano, dialogando con alcuni dei suoi protagonisti, di ieri e di oggi.
Il tema di questo episodio, dal titolo “Polvere e stelle”, racconta Lancia attraverso il Motorsport e il mondo del cinema e della comunicazione, mondi accomunati dalla stessa capacità di emozionare e di far sognare migliaia di appassionati in giro per il mondo.
Per l’occasione, Luca Napolitano ha incontrato due ospiti d’eccezione: Sergio Limone, responsabile della progettazione e della sperimentazione della Squadra Corse HF Lancia, e Marco Testa, President & CEO Armando Testa.
«Questa terza e ultima puntata del docufilm sui 115 anni di storia del marchio parte dal mondo dei rally, da cui tutto è iniziato, e passa in rassegna i grandi successi ottenuti che hanno fatto di Lancia il marchio che ha vinto di piu nelle competizioni Rally, con la Lancia Delta che è stata la vettura più premiata in assoluto in questo ambito. Ma c’è anche un altro pezzo della nostra storia che racconta il grande amore per Lancia di milioni di fan e appassionati in tutto il mondo. E questo è il cinema, l’arte e la comunicazione in generale – dichiara Luca Napolitano –. Le vetture sono diventate anche in questi ambiti simboli della cultura italiana, del bello e del ben fatto. Una leggenda ancora così attuale e che vogliamo celebrare tutti insieme il prossimo 27 Novembre per augurare buon compleanno a Lancia, l’eleganza italiana che dura nel tempo e incanta».
Lancia e i Rally
Parlare di Lancia e di quanto questo marchio sia amato in tutto il mondo, significa sicuramente parlare del marchio che ha vinto di più nelle competizioni Rally.
Un palmares staordinario che consente a Lancia di entrare nell’Olimpo del Motorsport: 15 Campionati mondiali rally, tre Campionati del mondo endurance costruttori, una 1000 miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana. E il ricordo va subito agli anni Settanta e Ottanta quando modelli leggendari - come la Stratos, la 037 e la Delta - hanno dominato per più di 20 anni nei Rally.
«Senza le Lancia, il Rally sicuramente non sarebbe mai stato lo sport di milioni di appassionati e non avrebbe conquistato cosi tante prime pagine di giornali – afferma Sergio Limone, responsabile della progettazione e della sperimentazione della Squadra Corse HF Lancia –. Lancia non ha dominato il mondo delle competizioni solo tecnicamente, ma lo ha fatto anche dal punto di vista sportivo. Auto innovative, ma anche soluzioni innovative in termini di gestione della gara: la Squadra Corse Lancia fu la prima ad adottare il cambio gomme in prova speciale, per ottimizzare l’uso degli pneumatici in funzione del tipo di fondo stradale. Un altro primato: questa fu la Lancia così tanto amata in tutto il mondo».
I responsabili della Lancia osservano fin da subito questo tipo di competizioni, capaci di mettere in luce le doti di brillantezza e di tenuta di strada delle auto di normale produzione. Va ricordato che l’attività sportiva di Lancia ha origini antiche, basti pensare che il fondatore ama gareggiare e vince diverse corse nel biennio 1908-1909. Poi, avviata l’azienda, abbandona le competizioni per dedicare tutte le risorse alla progettazione delle auto stradali. E se, tra gli anni Venti e Quaranta, a vincere nelle diverse gare di velocità sono le vetture Lancia dei clienti privati, nel 1951 la Casa torinese torna ufficialmente alle corse su decisione di Gianni Lancia, figlio del fondatore e appassionato di automobilismo sportivo. L’anno successivo nasce la Scuderia Lancia, che ha per emblema l'elefantino al galoppo, e nel biennio ‘54 e ‘55 la monoposto Lancia D50 è protagonista in Formula 1, con cui si conclude questa stagione sportiva e segna il ritiro di Lancia dalle gare. Poi, negli anni Sessanta, il marchio italiano torna ufficialmente a gareggiare nei Rally e rinasce la Squadra Corse Lancia, con l’emblema dell'elefantino rosso e la sigla HF (High Fidelity).
Il 1974 è l’anno del debutto ufficiale della Lancia Stratos HF, la prima auto al mondo a essere progettata appositamente per i Rally con una sola missione: essere imbattibile su qualunque terreno: pista, strada o sterrato. Concepita senza compromessi, quindi, la Stratos HF adotta il V6 da 2,4 litri della Dino Ferrari - concesso da Enzo Ferrari in persona – e costruita soltanto nei 500 esemplari richiesti per l'omologazione nel Gruppo 4. La sua potenza e grinta le consentono di non avere rivali, basti ricordare che conquista tre mondiali consecutivi (1974, '75 e '76) ed esce imbattuta dalle competizioni nel 1978.
Nel 1983 è nuovamente vittoria nel Campionato Mondiale Rally con la Rally 037. Racconta Sergio Limone: «Era già cominciata l’epoca della trazione integrale ma la 037 - a trazione posteriore - è l’auto da battere, anche sullo sterrato, ed è l’unica a contrastare la temuta Audi Quattro. La 037 era tecnicamente superiore, tanto da insospettire il team Audi, che durante il Rally di Sanremo inviò un suo tecnico a un nostro punto di assistenza. Arrivò in elicottero, per verificare che la Lancia Rally non montasse una trazione anteriore supplementare. E in effetti non la montava. Parliamo, ancora una volta, di primati: la 037 è stata l’ultima vettura a 2 ruote motrici a vincere un campionato del mondo».
Dopo l’esperienza con le ultrapotenti vetture del Gruppo B, Lancia punta le sue carte sulla Delta HF 4WD a trazione integrale. È il 1987 e per sei anni la Delta HF 4WD, e le successive Delta HF integrale e integrale 16V, domina la scena dei Rally. Il bilancio è di ben dieci titoli mondiali – sei nella classifica Costruttori e quattro in quella Piloti - 46 vittorie assolute su 66 partecipazioni a gare mondiali, più altre innumerevoli affermazioni in gare nazionali. La Lancia Delta è la vettura che ha vinto di più nella storia di questa disciplina.
Lancia, il cinema e lo star system
Lancia è un’eccellenza amata in tutto il mondo, un simbolo della cultura italiana “del bello e del ben fatto” che ha dato vita a icone da sogno, scelte da divi del cinema di ogni epoca, da modelle e star internazionali, da scrittori e artisti. Le vetture Lancia sono state protagoniste di pellicole passate alla storia e di una comunicazione elegante e raffinata che ha trattato temi sociali e culturali.
«Lancia ha accompagnato l’Italia attraverso le sue diverse epoche storiche, contribuendo con la sua immagine a creare uno stile di vita e a segnare il costume dell’Italia stessa – spiega Marco Testa, President & CEO Armando Testa –. Dalla strada al cinema, dalla moda all’arte, fino alla responsabilità sociale, con un linguaggio unico e distintivo, fatto sempre di personalità e di eleganza. Le celebrità di ieri, gli “endorser” di oggi, sono diventati i testimonial naturali di Lancia, interpretando sempre loro stessi e mai un ruolo».
Il rapporto tra Lancia e il cinema è strettissimo e risale agli inizi del secolo scorso, quando le vetture Lancia appaiano nel primo cinema muto torinese, e in particolare quello dei cosiddetti “telefoni bianchi” che sceglie queste auto per accompagnare, da una parte, i sogni degli italiani, oltre la soglia delle “mille lire al mese”, e dall’altra per costituire quasi la chiave d’accesso alla modernità.
Ed è proprio alla fine degli anni Cinquanta che il sodalizio tra il marchio automobilistico e la “settima arte” diventa indissolubile. Sono gli anni della “Dolce Vita” e Roma è la capitale del cinema e del jet-set internazionale: Via Veneto pulsa di vita, i locali chic e gli hotel di lusso sono meta di attori e scrittori, mentre politici e vip si danno appuntamento ai tavolini dei caffè alla moda. E molti dei divi del cinema – quali Claudia Cardinale, Anita Ekberg e Jean Paul Belmondo - scelgono vetture Lancia: si chiamano Aurelia e Appia, sfrecciano sulle strade d’Europa con stile, raffinatezza e sensualità, proprio come vere primedonne del palcoscenico. E tra i grandi attori italiani del periodo spicca Marcello Mastroianni, un vero appassionato di auto, che preferisce su tutte la sua Flaminia Coupè Super Sport Zagato. Anche Brigitte Bardot si innamora delle Lancia e le guida fra Cortina e la Costa Azzurra dove la troviamo sulla Aurelia B24, sulla Flaminia e poi sull’affascinante Flavia Convertibile. Negli stessi anni Ernest Hemingway, insignito del premio Nobel nel 1954, viene invitato dalla rivista americana Life a scrivere una cronaca della stagione delle corride. Lo scrittore accetta e parte dalla Francia a bordo di una Lancia Aurelia B21 che diventa la sua compagna di viaggio di “Un’estate pericolosa”, facendo sognare i lettori dell’epoca. E pochi anni dopo, l’Aurelia B24 convertibile è protagonista de “Il sorpasso” (1962) di Dino Risi interpretato da Catherine Spaak, Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant e sicuramente rimane la vettura più famosa del cinema italiano.
Anche più recentemente, le auto Lancia sono state co-protagoniste di film di grandissimo successo, tra cui ricordiamo la Fulvia Coupè in “Profondo Rosso” (1975) di Dario Argento; e la Lancia Delta guidata da Alain Delon in “Pour la peau d’un flic” del 1981. Senza dimenticare le attività di product placement delle vetture Lancia in famose pellicole come i modelli Thema e Delta nel film “To Rome with Love” (2012), scritto e diretto da Woody Allen, e la partecipazione sempre della Delta nel thriller “Angeli & Demoni” (2009) del regista Ron Howard.
Simbolo della creatività ed eleganza italiana, il marchio Lancia risplende anche per il suo raffinato stile di comunicazione pubblicitaria, sempre un passo avanti rispetto ai tempi. Basti pensare a quel tocco sofisticato, a volte onirico, ma sempre rispettoso dell’anima del brand, che caratterizza gli spot firmati dal regista Gabriele Muccino e impreziositi dalle musiche del maestro Ennio Morricone. Più che spot si tratta di veri e propri cortometraggi che, creati su idee forti e trattati con una punta di ironia, sono tuttora attuali, nonostante il passare degli anni. Allo stesso modo, la scelta dei testimonial accresce l’amore per Lancia e ne alimenta la passione: dalla diva Catherine Deneuve allo stilista Stefano Gabbana, dagli attori Vincent Cassel e Richard Gere, alla top model Carla Bruni diventata la Première dame di Francia pochi mesi dopo essere stata protagonista della campagna di comunicazione “City Limousine” dedicata alla Lancia Musa. VIP, ovvero Very Important Person, che a fianco al marchio Lancia diventano Very Ypsilon People e ambasciatori dell’eleganza Lancia nel mondo.
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