Una delle sole 5 Flaminia fuori serie, tutte realizzate da carrozzieri Italiani, è una Coupé disegnata da Tom Tjaarda e costruita dalla Ghia, chiamata “Marica” (dal nome mitologico di una ninfa romana), che appare al 51° Salone dell’Automobile di Torino (29 ottobre-9 novembre 1969). Si tratta di un esemplare unico che vede la luce nell’autunno del 1969, quando la “Flaminia” è ormai di fatto fuori di produzione; per di più, la macchina viene costruita partendo dal telaio (con passo di cmc 252) numero 1168, ultimo della serie contraddistinta dalla sigla 826.138 che identifica, tranne due eccezioni (la “Speciale” di Pininfarina del 1963 e, appunto, la “Marica”) le Lancia Flaminia 3C 2800 GT carrozzate Coupé da Touring, probabilmente uscito dalla fabbrica qualche tempo prima. Pare peraltro che la Lancia Flaminia Marica sia stata costruita per espresso volere di Alejandro De Tomaso, che da poco ha rilevato la Ghia, al fine di richiamare l’attenzione sulla Lancia, che versa in grosse difficoltà economico-finanziarie ed è in cerca di un compratore.
La vettura, classica e volutamente priva di eccessi stilistici, ha una calandra di evidente stile Lancia, il parabrezza e il lunotto fortemente inclinati, gli interni spaziosi e raffinati, la plancia rivestita in radica di noce con gli strumenti principali posti centralmente ai sedili anteriori, gli alzacristalli elettrici e le ruote di disegno esclusivo, pressofuse in lega leggera, oltre al disegno della coda tronca con spigoli superiori rialzati, chiaramente ispirato al modello “Fulvia Coupé”.
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