Il top manager di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, non rinnega i valori del passato del marchio Biscione. Il futuro sarà nettamente diverso, con prodotti in linea con le nuove normative ambientali sempre più stringenti, ma "saranno delle vere Alfa Romeo".
Imparato ama Alfa Romeo e la difende, anche se il passaggio all’elettrico non sarà semplice per un marchio sportivo. Ma la scelta è obbligata, visto che le emissioni sono un tema sempre più pressante, e le normative Europee spingono le case automobilistiche a puntare su elettrico e idrogeno, con normative sempre più severe, fino al totale divieto di vedere auto a benzina e diesel in un futuro non molto lontano.
Contrariamente a come ha scritto qualche sito, definendola fake news, Stellantis ha ufficialmente diffuso lo slogan “From 2024, Alfa Romeo Becomes Alfa e-Romeo”, frase che ha creato qualche equivoco dopo l’EV Day di Stellantis. Imparato: «volevo un messaggio impattante per il pubblico: è passato un secondo sullo schermo ma ha suscitato mille reazioni. Alfa e-Romeo non porterà a un cambio di nome, abbiamo rispetto di 111 anni di storia. Tuttavia quella elettrica è un’evoluzione necessaria per il marchio, se l’Europa impone la fine della vendita dei motori a combustione, noi dobbiamo essere pronti, altrimenti siamo morti».
L’idea di fondo è che dovranno essere vere Alfa Romeo in termini di prestazioni, guidabilità e emozioni. Nel 2022 arriverà il suv Tonale e sarà plug-in hybrid. Nel 2024 ci sarà la prima elettrica; nel 2025 verrà usata la piattaforma elettrica STLA Large. «Avremo sempre un altissimo livello di performance. Alfa Romeo non vende elettriche, vende sportività. Con le nuove piattaforme si può fare tutto, vedremo in base al livello di potenza se manterremo la trazione posteriore. Quello su cui non si discute sono le qualità di handling. Partendo dai mattoni tecnologici che offre il gruppo Stellantis, stiamo lavorando sulla nostra interpretazione».
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