«All’interno del gruppo, Alfa punta sulle performance, DS e Lancia, invece, sull’eleganza. Il marchio francese su quella tipicamente parigina, ricca e piena di dettagli con uno stile che ricorda la torre Eiffel. Lancia giocherà la sua partita su un’eleganza diversa, molto sobria e pulita. Ecco questa sarà la differenziazione. Inoltre non sono tanti i brand che portano il nome del fondatore sul cofano». Napolitano sta cominciando a delineare il percorso che porterà Lancia e DS ad avere prodotti diversi in termini prima di tutto di design.
«Dobbiamo proiettare la Lancia al 2030. Significa far crescere un brand italiano finalmente con una struttura dedicata e un capo design come Jean-Pierre Ploué, già responsabile dello stile di tutti i marchi del gruppo. Per continuare ad avere successo in Italia e fuori dovremo lavorare duro, studiare. Finora siamo stati bravi a fare tre cose: citycar come la Ypsilon, medie come la Delta e tante ammiraglie. Questi saranno i nostri obiettivi», ha spiegato il CEO.
«Come prima cosa dobbiamo sbarcare in Europa. Sarà un momento epocale per il marchio e per l’azienda in generale. Arriveremo inizialmente nelle grandi città dove siamo pronti a sinergie con Alfa e DS e ad una grande operazione di vendita online. D’altronde, se vogliamo arrivare ad una clientela più giovane, dobbiamo cambiare sistema. Inizieremo con la nuova Ypsilon e ogni modello avrà una versione totalmente elettrica. Tra il 2026 e il 2030 Lancia diventerà totalmente elettrica», ha concluso Napolitano.
Ma non è tutto. A Torino è allo studio un modello a marchio Lancia, una sportiva a due posti con un nome storico. Al momento non è sicuro il suo arrivo. Il progetto è in fase di valutazione.
Il piano industriale sarà presentato alla fine dell'anno, e al momento si sa che arriverà la nuova Ypsilon, e oltre a questa sportiva, ci sarebbe un crossover e una berlina compatta.
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