Luca Napolitano, il numero uno del marchio: “Facciamo sul serio, sarà un marchio credibile”. Jean-Pierre Ploué Il responsabile dello stile: “Puntiamo su italianità, eleganza e modernità”.
Sarà una Lancia moderna ed elegante, ma soprattutto sarà supportata da un piano di rilancio concreto. A poco più di cinque mesi dalla nascita di Stellantis, l’amministratore delegato della Lancia, Luca Napolitano, e il responsabile del design i tutti brand europei del gruppo, Jean-Pierre Ploué, raccontano per la prima volta i loro progetti per il marchio italiano. «Di Lancia si parla tanto al passato, perché 115 anni di storia sono una grande responsabilità, ma noi stiamo lavorando per il suo futuro», dice Napolitano, che in Fca era capo di Fiat, Abarth e Lancia nell’area Emea. «Nei primi cento giorni, questo nuovo gruppo è stato in grado di sviluppare un piano a 10 anni, di discuterlo, approvarlo e finanziarlo, e questo la dice lunga sul fatto che facciamo sul serio».
La storia di Lancia è gloriosa, ma negli anni recenti ha vissuto poco lusinghieri rebadge di modelli americani per poi diventare un marchio monomodello e monomercato, con la Ypsilon che impazza in Italia, ma solo qui. «Ypsilon è il secondo modello più venduto dopo la Panda, è l’auto preferita dalla donne e nella sua vita è stata venduta in più di tre milioni di esemplari», rivendica Napolitano. «Il nostro piano decennale ha l’obiettivo di portare Lancia a essere un brand credibile e rispettato nel mondo premium. La gamma sarà totalmente elettrificata, facciamo leva su un cliente già oggi attento al tema ambientale», dice Napolitano. Oggi tutta la gamma della Ypsilon è mild-hybrid, ma in futuro è lecito immaginare che arrivino anche modelli puramente elettrici, vista la disponibilità di piattaforme nel gruppo.
«Abbiamo un Ceo dedicato come ce l’hanno tutti gli altri marchi di Stellantis. Siamo nel “cluster premium” (con Ds e Alfa Romeo, ndr) e visto che per Lancia il design è fondamentale, per noi scende in campo monsieur Ploué, capo del design di Stellantis, che si occupa personalmente della gamma futura».
Ploué, in Psa dal 2000, ha diverse missioni: «Devo garantire al gruppo Stellantis il più alto livello di design, perché vogliamo essere i numero uno. Poi devo essere il garante della differenziazione dei marchi, ognuno dei quali è affidato a un direttore di stile. E infine ho la gestione diretta di Lancia, in cui metto tutta la mia passione», dice Ploué. «Abbiamo sentito, io, Luca e Carlos (Tavares, ceo di Stellantis, ndr) che questa marca aveva una storia favolosa e doveva rinascere con un piano prodotti adeguato. Abbiamo voluto una piccola squadra agile, che prenda decisioni molto velocemente».
La sede operativa si trova a Torino, in via Plava, nel Centro Stile. «Espatrio, trasloco a Torino, con tutta la famiglia, è una scelta impegnativa – dice Ploué –. Resterò alcuni anni per assicurarmi che la rinascita dei marchi italiani sia a un livello di eccellenza. I miei marchi francesi a Parigi funzionano bene, e anche Opel in Germania, quindi mi lancio nell’avventura con Fiat, Abarth, Lancia e Alfa Romeo. La ricostruzione di un marchio è un momento favoloso nella carriera del designer».
La squadra sarà principalmente, ma non esclusivamente, italiana, con «sangue fresco e idee nuove», dice Ploué. «Lunedì con Luca abbiamo assistito in Germania a una “styling review” con il presidente Tavares e abbiamo trattato modelli Citroën, Lancia, Opel e DS»: il riferimento è alle sessioni in cui i manager valutano il progresso nello sviluppo stilistico. «Stiamo lavorando sulla nuova Ypsilon e su altri progetti futuri per questo marchio leggendario. Prepariamo anche dei teaser, dei manifesti, che mostreranno la strada. Luca, Carlos e io stesso amiamo enormemente il marchio e la sua storia. Carlos è uno dei più grandi difensori della Lancia, la adora, e posso assicurare che spinge me e Luca ad andare molto lontani».
Ma come sarà questa Lancia del futuro? «Sarà una marca che costruisce vetture con grande senso di responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo. Macchine belle, innovative, elettrificate, che si preoccupano non solo di noi ma del nostro futuro», dice Napolitano. E dal punto di vista del design, come saranno ricordate le Lancia dell’epoca Ploué? «Sarei molto fiero se le Lancia di nuova generazione fossero apprezzate per la loro italianità, perché equilibrate con qualche elemento sorprendente, di una bellezza perfetta e senza stravaganze. Quelle possiamo farle con il marchio Ds, per esempio: in Ds l’eleganza nasce per essere mostrata. In Lancia è per se stessa. Vorrei che le Lancia di domani fossero riconoscibili nel traffico per eleganza e modernità. Manteniamo vivo il sogno».
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