La vettura fu concepita all'inizio degli anni Ottanta per sostituire, nelle competizioni rallystiche internazionali, la gloriosa ma ormai datata Fiat 131 Abarth Rally. Contraddistinta dal numero di progetto SE037, è basata sulla cellula centrale della Lancia Beta Montecarlo - cui vennero uniti un traliccio anteriore ed uno posteriore - e costruita dalla Pininfarina, che ne curò l'estetica. Il motore, il bialbero Fiat di 2 litri a 16 valvole sovralimentato con compressore volumetrico, fu progettato dall'Abarth e venne collocato longitudinalmente in posizione posteriore centrale, garantendo alla vettura una notevole motricità.
La 037 in versione stradale (l'esemplare è uno dei 200 prodotti per consentire l'omologazione in Gruppo B) sviluppa 205 cv capaci di spingerla a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di sette secondi. La versione da competizione (elaborata fino a raggiungere i 310 cv di potenza massima) esordisce al Rally Costa Smeralda nell'aprile del 1982 e concorre ufficialmente per la stagione 1983, dove domina il campionato mondiale sin dalla prima gara, il Rally di Montecarlo vinto da Walter Röhrl . In quell'anno, nonostante l'agguerrita concorrenza delle nuove Audi Quattro a trazione integrale, la Lancia conquistò il Campionato del Mondo, quello Europeo e quello Italiano.
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