Le nuove piccole del gruppo FCA si baseranno sulla piattaforma Cmp del gruppo PSA, la stessa che fa da base a Peugeot 208 e Opel Corsa. La fusione dei due colossi nel nuovo gruppo Stellantis porterà alla condivisione di telai e propulsori, ma anche delle tecnologie di bordo e della componentistica. FCA ha comunicato ai propri fornitori di aver interrotto lo sviluppo dell'attuale piattaforma per il segmento B "a causa di un cambiamento tecnologico in corso": ciò non dovrebbe escludere l'utilizzo di componenti prodotte in Italia.
La Common Modular Platform è stata sviluppata dal gruppo PSA insieme ai cinesi della Dongfeng per ospitare motorizzazioni tradizionali e powertrain elettrici: pensata per il mercato globale, può accogliere diverse tipologie di carrozzeria, dalle piccole segmento B a Suv di dimensioni maggiori. Trattandosi di una meccanica modulare, infatti, i progettisti possono modificare alcune componenti per variare la lunghezza del passo e altri parametri senza dover riprogettare per intero il telaio. Queste caratteristiche hanno già permesso al gruppo PSA, e permetteranno in futuro a FCA, di sviluppare un'ampia offerta di modelli con motori benzina, diesel ed elettrici pensati per i segmenti più importanti e redditizi del mercato.
Per vedere la prima auto del Lingotto basata su una piattaforma francese servirà però aspettare qualche anno. La fusione tra i due gruppi dovrebbe concretizzarsi entro i primi mesi del 2021, ma lo sviluppo dei primi modelli con meccanica condivisa richiederà tempo. La base francese verrà utilizzata per i nuovi modelli di segmento B del gruppo FCA che verranno prodotti a Tychy, in Polonia. Con l'arrivo dei nuovi modelli dei marchi italiani lo stabilimento polacco dovrebbe arrivare ad assemblare circa 400 mila auto all'anno basate sulla piattaforma Cmp: nel 2019 la PSA ha costruito 161 mila veicoli su questa base ma entro il 2025 i due gruppi stimano di raggiungere i 2,6 milioni di esemplari con questa meccanica.
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