Nella futuristica ImMErsive Technology room di FCA a Torino la realtà virtuale gioca un ruolo chiave nella progettazione e nello sviluppo di stabilimenti e processi produttivi.


Nel cuore del polo di Mirafiori a Torino si trova uno dei centri dell’eccellenza di FCA, che funge da occhio virtuale sugli stabilimenti e processi produttivi del Gruppo. Entrando per la prima volta nella ImMErsive Technology room si potrebbe pensare di essere in un paradiso per appassionati di videogiochi, con tanto di caschi e joystick futuristici, otto videocamere con tecnologia eye-tracking strategicamente posizionate, computer ad alte prestazioni e mega monitor largo sei metri. Invece ci troviamo in un laboratorio virtuale di nuova generazione altamente evoluto che funge da punto focale per la progettazione e il collaudo.
Grazie all’integrazione di varie tecnologie, FCA ha creato un sistema di realtà virtuale totalmente immersivo in grado di fornire un valore aggiunto concreto attraverso la validazione di progetti relativi a stabilimenti e processi produttivi prima che abbia inizio la loro fase di realizzazione. Questo si traduce in processi decisionali notevolmente più rapidi, riduzione dei costi e incremento nella sicurezza e nella qualità.

L’ImMErsive Technology room è il luogo in cui i team che si occupano di progettazione e produzione possono interagire con la versione virtuale di uno stabilimento, concentrandosi sul layout di una linea di assemblaggio, sul posizionamento dei grandi robot del reparto carrozzeria, o sull’operatività di una singola postazione di lavoro. C’è abbastanza spazio per accogliere più team contemporaneamente, permettendo, ad esempio, a chi si occupa di produzione e a chi invece si occupa di sviluppo del prodotto di lavorare fianco a fianco per definire, sviluppare e verificare ogni aspetto della produzione di un veicolo. Gli ingegneri informatici possono usare questo sistema per programmazioni e simulazioni di robotica, una delle aree del processo produttivo automobilistico che richiede gli investimenti di capitale più onerosi.
Questi modelli e postazioni di lavoro realistiche e dettagliate permettono anche a operatori esperti delle linee di assemblaggio di valutare e dare il proprio parere riguardo a fattibilità, accessibilità ed ergonomia molto in anticipo durante la fase di progettazione. Queste valutazioni contribuiscono a migliorare la produttività e aiutano a creare ambienti di lavoro più salubri e sicuri.

L’importanza del front loading
La capacità di prevedere eventuali anomalie e testare soluzioni in un ambiente virtuale prima che i sistemi di produzione vengano realizzati permette di ridurre sprechi e costi in maniera significativa, garantendo allo stesso tempo che vengano raggiunti i più elevati standard qualitativi. Inoltre i tempi necessari per costruire o riadattare una linea produttiva vengono notevolmente ridotti, il che è essenziale quando si hanno a disposizione solo 22 mesi dall’ideazione al lancio di un nuovo modello.

“Siamo tra i primi nel mondo automotive a utilizzare una realtà virtuale così avanzata per progettare e adattare gli stabilimenti a nuove produzioni”, spiega Ennio Meccia, Responsabile del Vehicle Manufacturing Engineering di FCA EMEA. “Impieghiamo l’ImMErsive Technology room dalle prime fasi di sviluppo fino al lancio del veicolo. L’ambiente virtuale riflette lo stato dell’arte dell’intero progetto. Il modello viene mano a mano aggiornato con maggiori dettagli così da creare un gemello 3D della fabbrica nel quale è possibile interagire tra colleghi ma anche misurare le distanze e verificare eventuali interferenze in modo pratico e immediato”.

Un lavoro di squadra per risultati eccellenti
Durante una sessione tipo, questa stanza futuristica immersa nella penombra si riempie di energia e di idee. Nell’ImMErsive Technology room operano due sistemi distinti ciascuno con le proprie applicazioni.
Il primo può essere utilizzato da un massimo di due utenti, ciascuno con un casco per la realtà virtuale e due controller. Muovendo la testa e usando i controller per spostarsi o interagire con il menu sullo schermo, gli utenti possono compiere diverse azioni come spostarsi all’interno dello stabilimento, misurare le distanze e l’ampiezza dei movimenti, avviare o fermare le macchine e molto altro. Gli altri partecipanti possono osservare la loro interazione con l’ambiente virtuale sullo schermo da sei metri, detto anche “Power Wall”.

Anche il secondo sistema utilizza il Power Wall come strumento estremamente efficiente di collaborazione interdisciplinare, dove fino a sei utenti con occhiali 3D, uno dei quali dotato anche di controller e di sistema di eye-tracking, possono interagire con il layout di un impianto e discutere potenziali problemi, miglioramenti nella progettazione e così via.

Entrambi i sistemi permettono anche a colleghi che si trovano in diverse parti del mondo di collaborare in tempo reale.

Ciò che prima era una semplice conference call può ora trasformarsi in una riunione in realtà virtuale immersiva, dove ciascuno è in grado di provare e condividere la stessa esperienza in tempo reale. Eventuali anomalie possono essere identificate e risolte in tempi significativamente più rapidi e con maggiore contesto rispetto al passato. Le soluzioni sviluppate durante questi incontri virtuali diventano parte di un più ampio database di conoscenze, pronte per essere applicate in progetti futuri.

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