Entreranno uno alla volta, da un unico ingresso, la Porta 2, attraverso una tensostruttura dove viene controllata la temperatura corporea con una telecamera termica e con il termo-scanner: chi ha più di 37,5 aspetterà per un secondo controllo in un gazebo e, se sarà confermato, verrà rimandato a casa. Tutti ricevono il kit con due mascherine e i guanti monouso e una brochure con le regole sulla sicurezza. Il turno è uno solo, dalle 8 alle 16. Per i 250 lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori, fabbrica simbolo del mondo Fca. Sono pochi rispetto ai 6.000 della Sevel di Val di Sangro che è tornata a produrre il Ducato, ma il loro ritorno al lavoro è un segnale importante anche perché a questi lavoratori è affidata la produzione della 500 elettrica, un modello importante per il futuro del gruppo. Rientrano proprio per fare le preserie, attività di ricerca e sviluppo che rientra fra quelle già autorizzate dal governo.
Le regole del rientro in fabbrica - già stabilite nell'accordo con i sindacati nazionali - sono state illustrate da Fca ai delegati Fim, Fiom e Uilm e ai rappresentanti della sicurezza in un sopralluogo a Mirafiori. I lavoratori seguono un corso di formazione, mercoledì ci sarà un nuovo incontro per verificare che tutto proceda al meglio. Molte cose erano già state messe a punto prima che il decreto del governo fermasse le fabbriche, ma in queste settimane tutto è stato studiato nei minimi dettagli. Particolare attenzione è stata rivolta agli spazi comuni, bagni, spogliatoi, aree relax e mense: rispetto della distanza di sicurezza, pulizia e sanificazione dei reparti. A mensa si starà da soli nei tavoli per due, a scacchiera in quelli per quattro, il cibo sarà consegnato in sacchetti sigillati.
Il numero limitato di lavoratori consentirà anche di monitorare la situazione del trasporto pubblico e di verificare eventuali problematiche con l'impegno dell'azienda Gtt e della Regione di potenziare il servizio. "È positivo il ritorno alla normalità in modo progressivo e con i necessari interventi sulle postazioni di lavoro per tutelare la salute di lavoratrici e lavoratori. Continueremo a monitorare la situazione, ma uno strumento certamente utile per gestire la ripartenza è il protocollo specifico che abbiamo siglato nei giorni scorsi con l'azienda", commenta Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino.