Lo Stato Francese potrebbe uscire dal nuovo gruppo FCA-PSA. I Cinesi sono pronti a ridurre la loro presenza nel gruppo
Peugeot è pronta ad aumentare rapidamente la sua partecipazione nella nuova società frutto della fusione tra la Fiat Chrysler e la PSA. È quanto afferma Jean-Philippe Peugeot, responsabile della holding Etablissements Peugeot Frères. L'accordo di integrazione assegna agli eredi del fondatore del gruppo transalpino il diritto di poter incrementare la partecipazione del capitale del 6,2%, acquisendo un ulteriore 2,5% solo dagli altri due azionisti rilevanti della PSA: la Bpifrance Participations, il veicolo titolare della quota in mano allo Stato, e la cinese Dongfeng Motors. Tra i vari movimenti nell'azionariato è possibile anche un'uscita dello Stato francese, entrato nel capitale della PSA nel 2014. Attualmente, Parigi, i Peugeot e la Dongfeng detengono il 12,2% del costruttore francese a testa e con la fusione dovrebbero scendere tutti intorno al 6,2%. Tra l'altro non è esclusa un'uscita totale della Francia dall'azionariato.
La Dongfeng scenda al 4,5%, cedendo azioni al gruppo oppure alla famiglia di Sochaux, in modo da ridurre una presenza invisa soprattutto agli americani e quindi agevolare il processo di autorizzazione delle autorità statunitensi. La Peugeot ha comunque espresso fiducia sul via libera da parte degli uffici antitrust di Bruxelles e Washington. Non è neanche escluso che la Dongfeng riduca ulteriormente la sua partecipazione: "forse venderanno in parte, ma non credo venderanno tutta la quota.