Marco Bentivogli, segretario generale Fim, al termine dell'incontro tra Fca e sindacati dopo la firma dell'accordo con Psa per la fusione, ha rassicurato tutti: «Piena occupazione entro il 2022. Verificheremo le sinergie sulle piattaforme, sui modelli e sui motori», ha detto Bentivogli che, per quanto riguarda la presenza dei rappresentanti sindacali nel board, ha spiegato che «si dovrà ragionare sui criteri per la scelta».
Nessuna chiusura stabilimenti. «I 3,7 miliardi di euro di risparmi annuali, da seguire a regime con la fusione Fca-Psa, saranno raggiunti non con chiusure di stabilimento, bensì soprattutto da economie di scala su investimenti e forniture. Il nostro compito resta comunque quello di vigilare su eventuali ricadute occupazionali, poiché ogni fusione per sua natura comporta sia opportunità sia rischi». Lo ha detto Rocco Palombella segretario generale della Uilm dopo l'incontro tra Fca e sindacati.
«La fusione non avrà ripercussioni sul piano industriale perché sarà completato entro il 2020, poi si sfrutteranno le sinergie», ha detto Palombella. «Abbiamo chiesto perché, nonostante Fca abbia più fatturato e più modelli, sia stato scelto l'ad di Psa e nel board ci sia il governo francese. Sudditanza? Ci hanno detto di no perché il ruolo del presidente Elkann sarà importante e perché Exor è il primo azionista singolo», ha spiegato.