Carlos Tavares ha escluso la soppressione di uno dei marchi del gruppo FCA - PSA e chiusure di stabilimenti
Prime dichiarazioni pubbliche di Carlos Tavares sul progetto di fusione tra la Fiat Chrysler e il gruppo PSA con relative rassicurazioni sugli effetti dell'integrazione. L'amministratore delegato del costruttore francese, in una lunga intervista all'emittente radiofonica BFM Business, ha in particolare escluso la soppressione di uno dei 14 marchi che finiranno sotto l'orbita del nuovo gruppo.
Le due aziende hanno già concordato a grandi linee i termini dell'accordo di integrazione e ora mancano solo passaggi tecnici come la firma della lettera d'intenti, in arrivo probabilmente nei primi giorni di dicembre, o il via libera delle autorità antitrust e delle assemblee degli azionisti. Una volta completato il percorso, il nuovo sodalizio potrà contare su numerosi brand: Peugeot, Citroën, DS, Vauxhall e Opel per la parte francese e Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Fiat Professional, Maserati, Abarth, Chrysler, Dodge, SRT e Jeep per gli italo-americani. Per Tavares non sembrano esserci problemi, e ha escluso la soppressione di uno dei marchi del gruppo FCA - PSA.
"L'entità risultante da questa fusione avrebbe effettivamente un numero significativo di marchi", ha affermato il prossimo amministratore delegato del nuovo costruttore. "Fa parte della posta in gioco gestire correttamente la complementarità di questi marchi per coprire il mercato. Vedo che tutti questi marchi, senza eccezioni, hanno una caratteristica comune: hanno una storia favolosa. Adoriamo la storia dei marchi automobilistici, ci fornisce una base su cui fare affidamento per proiettarci nel futuro. Oggi non vedo alcun bisogno, se questo accordo dovesse essere concluso, di cancellare marchi perché hanno tutti la loro storia e tutti hanno la loro forza". Non è prevista neanche la chiusura di impianti e a tal proposito Tavares ha citato l'esempio dell'acquisizione della Opel nel 2017: “quando ne abbiamo preso il controllo, la situazione era molto più critica di oggi. Stavamo uscendo da 20 anni di perdite e non abbiamo chiuso neppure uno stabilimento. Senza contare che FCA è un'azienda in buona salute".
Tavares vuole l'ok delle autorità antitrust europee. "Siamo pronti a fare tutte le concessioni necessarie", ha affermato il manager portoghese, aggiungendo come il processo di verifica dei funzionari comunitari possa rappresentare un fattore di freno per i tempi della fusione: "alla luce di tutte le necessarie autorizzazioni normative che devono essere ottenute, un accordo di questo tipo non può essere chiuso in meno di un anno".
"Il costo della mobilità aumenterà e aumenterà più rapidamente del potere d'acquisto dei nostri concittadini", ma "l'effetto dimensionale è importante" per ridurre i costi e sostenere gli investimenti necessari per affrontare la trasformazione dell'industria automobilistica.
Durante un incontro con gli studenti del Politecnico del capoluogo piemontese, John Elkann, presidente del costruttore italo-americano, ha infatti sottolineato i benefici e le grandi opportunità generati dall’integrazione con i transalpini.
"Oggi siamo entusiasti di quanto si potrà fare insieme a PSA, immaginando anche le sfide del futuro nel settore automobilistico. Insieme sono sicuro che riusciremo a cogliere grandi opportunità", ha affermato Elkann, che come Tavares ha parlato per la prima volta in pubblico del progetto di fusione annunciato a inizio mese.
Elkann, al pari dell'amministratore delegato del gruppo transalpino, ha comunque messo in guardia sui tempi dell'operazione. "La fusione - ha avvertito - è stata annunciata, non è stata fatta. Da annunciare a farla passa un periodo anche lungo". Del resto mancano ancora la firma della lettera d'intenti vincolante, prevista per i primi giorni di dicembre e comunque entro Natale, le autorizzazioni delle autorità antitrust europee e il via libera delle assemblee dei soci nonché tutta una serie di passaggi tecnici e giuridici. Già ora sono comunque palesi i benefici delle alleanze. Elkann ha citato soprattutto le acquisizioni effettuate negli anni scorsi dalla Fiat e dalla Peugeot-Citroën: "noi abbiamo beneficiato molto dell'accordo con la Chrysler e Peugeot di quello con la Opel perché si riesce a spalmare un investimento di un euro su più auto: sono operazioni positive perchè si usano meglio le risorse. Sia noi sia loro lo abbiamo sperimentato bene in questo decennio".
Durante l'incontro non sono mancati dei passaggi sul futuro del settore automobilistico. "I prossimi 20 anni porteranno grandissime opportunità", ha dichiarato Elkann sottolineando, per esempio, la necessità di ridurre l'impatto ambientale delle quattro ruote. In particolare sono tre le grandi sfide da affrontare: la mobilità elettrica, la connettività e la guida autonoma. Quest'ultima ha il maggior potenziale di trasformazione perché "sarà una delle tecnologie con la maggiore diffusione" e "cambierà l'idea di come ci muoviamo".