In questi giorni la linea di produzione della Nuova Fiat 500 elettrica inizierà a muoversi. Mirafiori freme per la nascita della prima auto a batteria del gruppo Fca dopo la Panda Elettra degli Anni 90 e la 500e per la California: i carrelli sospesi, verniciati di giallo, aspettano l’arrivo della prima scocca.
Là dove un tempo c’era la linea dell’Alfa Romeo MiTo i tecnici stanno montando i macchinari per avviare l’assemblaggio della nuova 500, 70-80 mila unità l’anno a pieno regime, con la possibilità di arrivare a 100 mila con un terzo turno di lavoro. Sessantasei team leader sono pronti a costruire le 270 vetture di validazione, fatte per verificare che l’assemblaggio fili liscio. Poi inizierà la produzione di preserie e, alla fine della primavera, quella degli esemplari destinati alla vendita. La linea di produzione non è molto diversa da quella di un’auto tradizionale. La novità sta nella gestione degli spessi cavi ad alta tensione e nel posizionamento della batteria, che viene assicurata da ben 32 fissaggi, necessari per sostenere oltre 300 kg di peso. «La fase di validazione delle elettriche è più semplice perché non servono sistemi di aspirazione dei gas di scarico né insonorizzazione per i test sui rulli», dice il responsabile Manufacturing della nuova 500, Paolo Ollino. Fra poche ore Mirafiori diventerà la prima fabbrica italiana della 500 moderna, visto che l’attuale versione con motori a benzina nasce in Polonia. «Non tutti hanno capito l’importanza della nostra battaglia per produrre la nuova 500 in Italia – dice Roberto Di Stefano, responsabile della divisione e-Mobility di Fca per l’area Europa, Medio Oriente e Africa-. Il nostro piano di elettrificazione è una storia tutta italiana: a Mirafiori la nuova 500 elettrica, a Melfi la Compass e la Renegade ibride plug-in, ad Atessa il Ducato elettrico, a Pomigliano la Panda con motori mild hybrid». Fca ha messo sul piatto 5 miliardi di euro per gli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di produrre 12 versioni elettrificate entro il 2021, oltre a rinnovare profondamente la gamma prodotto. «Per accompagnare il cliente nella transizione alla mobilità elettrica con servizi dedicati, ad aprile è nata la divisione e-Mobility, un team interfunzionale in cui lavora una cinquantina di persone – dice Di Stefano -. Abbiamo siglato accordi con Enel X ed Engie per la ricarica, con Terna per lo sviluppo della tecnologia “vehicle to grid”, con Generali per polizze assicurative specifiche, mentre Leasys di Fca Bank studia soluzioni per il noleggio a lungo termine». L’obiettivo è rendere l’auto elettrica una scelta non solo possibile, ma anche conveniente.
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