Ieri la carovana della 1000 Miglia ha disceso lo Stivale da Milano Marittima a Roma, per il giro di boa della 37 rievocazione.
Il calore del pubblico è ripagato dalla bellezza delle vetture del Museo Storico Alfa Romeo e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio del convoglio ufficiale.
Il ritmo della gara ha consentito di apprezzare il fascino dei luoghi, dai borghi più belli d'Italia al fascino senza tempo della Capitale.
Si consolida il testa a testa tutto Alfa Romeo tra gli equipaggi Vesco-Guerini e Moceri-Bonetti
A questo link la clip della giornata.
Prima ancora che un sole velato possa sorgere sull'Adriatico, la carovana si rimette in marcia. Il clima è mite e la stanchezza ancora non ha preso posto in auto: le condizioni ideali per raggiungere Roma, il giro di boa della 1000 Miglia. Uno sguardo al road book ricorda che i chilometri non sono troppi, 571, ma le medie imposte sono basse: e infatti le ore al volante sono state tante, con il sole che ha aperto e chiuso il sipario. Ma il tramonto nella Capitale è di un impatto scenico ed emotivo sufficiente a ripagare la fatica.
La spinta del pubblico e del 2.9 V6 Bi-Turbo Alfa Romeo
Tutte le strade portano a Roma, e lungo le strade della 1000 Miglia non ci si smette di stupire dell'entusiasmo del pubblico. Il passaggio delle auto è atteso, sentito e celebrato a qualsiasi ora: la carovana è davvero sospinta, da un borgo all'altro da una partecipazione a volte di semplice meraviglia, a volte più attiva. Non è rara, ai semafori, la richiesta della dedica di un colpo d'acceleratore: vale per la collezione storica, e vale anche per il convoglio ufficiale composto da Alfa Romeo Giulia e Alfa Romeo Stelvio, anche in versione Quadrifoglio, anche nelle serie speciali "Alfa Romeo Racing". Se la livrea ispirata alla monoposto C38 che gareggia in Formula 1 è immortalata in migliaia di smartphone e macchine fotografiche, il rombo del 2.9 V6 Bi-Turbo rapisce e meraviglia anche i meno esperti.
Creatività e bellezza nei borghi e su quattro ruote
La partecipazione attiva si esprime invece agli incroci e alle rotonde, dove gruppi di persone danno indicazioni sul percorso da seguire, peraltro sempre ben segnalato, come a rendersi più partecipi, per fare parte di uno spettacolo che ogni anno tocca scenari incantevoli. Come non emozionarsi a Urbino, uno dei centri più importanti del Rinascimento? Non c'è troppo tempo ma neppure troppi rimpianti, ché superata Urbino si entra nel quarto settore e si raggiungono Corinaldo, uno dei borghi più belli d'Italia, e Fabriano, città che appartiene all'elenco delle creative dell'Unesco. Creatività che è patrimonio della penisola, e che si esprime anche nelle Alfa Romeo di ieri e di oggi che attraversano via Cavour sino a piazza Garibaldi.
La magia della 1000 Miglia
In Umbria, come sempre, la natura prende il sopravvento: dopo Assisi, dai finestrini, verde e un silenzio rotto solo dai brusii sommessi e dai rombi dei motori. I tempi da rispettare scandiscono la gara, ma non impediscono di godere dei panorami e di spaziare con lo sguardo. La carovana si inchina a Todi e raggiunge Terni, prima che il sole cali. All'imbrunire è la volta del Lazio: il sesto settore prevede il passaggio a Rieti e l'arrivo a Roma. C'è traffico, ma gli agenti della polizia stradale e dei vigili urbani scortano e dirigono, con pazienza e gentilezza. La 1000 Miglia è una festa per tutti, e il lavoro extra è vissuto con il sorriso. Del resto non capita ogni giorno di vedere sfilare a Villa Borghese le Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928, 1900 SS del 1956 e la 1900 Sport Spider del 1954: un'altra delle magie della 1000 Miglia.
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