«Il piano di investimenti da 5 miliardi per le fabbriche italiane va avanti». Mike Manley, amministratore delegato di Fca, lo ha confermato all’incontro con la stampa al Salone di Ginevra. Il futuro dell’azienda è indipendente «ma aperto a valutare opportunità», ha anche dichiarato.
All’orizzonte, per ora, nessuna alleanza o merger, ma «se dà possibilità di crescita le valuteremo».
Parole che fanno subito venire in mente quelle di Carlos Tavares, ceo della casa francese Psa, possibilista su un’alleanza o una fusione senza scartare l’opzione rappresentata dall’acquisizione di Fca: «Tutto è aperto, se si fanno soldi si può rimanere in controllo del proprio futuro, si può sognare di tutto», ricordando però che il gruppo non è “particolarmente” alla ricerca attiva di un partner.
«Sarò molto chiaro - ha detto poco dopo Manley - se c’è una partnership, un consolidamento o un’alleanza, se ci porta in una posizione più forte, sono aperto a valutarla». Anche con Psa: «Parliamo con loro continuamente e su molte cose, sapete che abbiamo una joint venture».
Su Lancia, nessuno spostamento all’orizzonte: «Il marchio è un brand di un singolo Paese, perché al sua storia è in Italia. Ne abbiamo vendute 45-46mila nel 2018, quindi è un marchio molto in salute in Italia, è il posto dove dà il suo meglio e dove continuerà a stare».
All’inizio del 2020 arriverà anche la 500 - ha detto l’ad di Fca - Abbiamo un piano chiaro, dobbiamo elettrificare la maggior parte delle nostre linee, gli investimenti annunciati servono a questo».
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