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Fiat 500 Club
L’estrema discrezione che ha circondato il ricovero in una clinica di Sergio Marchionne e il guardare allo stato di salute dell’ad di Fca in maniera diversa a come si farebbe di fronte a “una sosta ai box”, come è stata descritto il ricorso all’intervento chirurgico alla spalla quando è crollato il muro di riserbo, alimentano e suffragano le voci di un’accelerazione del cambio al vertice del gruppo. Dopo lo scoop di ieri di Lettera43 e la sintetica conferma dell'azienda molti si interrogano sullo stato di salute del manager dei due mondi e sulle ripercussioni che potrebbe avere sul destino della casa automobilistica.
Il termine del suo incarico è, da tempo, fissato all’aprile del prossimo anno. Una data che, proprio alla luce dello stato di salute e di un’eventuale decorso di cui nulla è dato sapere, potrebbe essere anticipata di alcuni mesi. Ipotesi, nulla di più, vista la delicatezza della situazione e l’assenza di notizie ufficiali: la stessa conferma del ricovero e dell’intervento chirurgico sono arrivate da Fca solo dopo indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa.
L’ultima uscita in pubblico di Marchionne, apparso affaticato nei movimenti e nella parola, risale allo scorso 26 giugno quando il manager aveva partecipato alla consegna ufficiale di una Jeep Wrangler all’Arma dei carabinieri. Da quel giorno di lui non si erano più avute notizie, fino all’indiscrezione, poi confermata da un portavoce di Fca il quale aveva confermato il ricovero, spiegando che Marchionne era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico a una spalla ed era in fase di recupero.
Nell’agenda di Marchionne c’è una data, quella del prossimo 25 luglio, quando a Torino è previsto il cda per la valutazione del secondo trimestre 2018. Un giorno importante e atteso (dai mercati e non solo) per la presenza e alle rassicurazioni dello stato di salute del numero uno di Fca.
Intanto c'è un piano industriale da portare avanti, con le nuove Panda, 500, 500 Giardiniera...Ma sopratutto le nuove Alfa Romeo.
E' forse la sfida più affascinante, quella che punta a riportare al posto che si merita un brand storico dell’automobilismo, l’Alfa Romeo. Le basi ci sono, se mai si trattava di ampliare l’offerta. Il piano programmatico va in questa direzione. Infatti dopo aver posto, con la berlina Giulia e il suv Stelvio, le basi per il futuro, sono finalmente in arrivo altri sei nuovi modelli destinati ad garantire al Biscione un’offerta all’altezza della più qualificata concorrenza. Due dei quali saranno dei crossover e altri due delle versioni “lunghe” sia di Giulia sia dello Stelvio. Una risposta al mercato che richiede sempre di più le prime due, mentre le altre sono destinate ad assecondare le esigenze del primo mercato al mondo, quello cinese.
Ma concentriamoci sui due modelli “forti” del programma Alfa Romeo e cioè le due inedite sportive in arrivo nei prossimi anni. A raccogliere, infatti, il testimone della 4C, che dovrebbe uscire di scena a breve, ci saranno due modelli accreditati di sempre maggiori ambizioni. Il primo, infatti, riporterà in auge la denominazione 8C: si tratterà, dunque, di una supercar vera e propria, realizzata sulla base di un scocca in fibra di carbonio, equipaggiata con un V6 biturbo in posizione centrale e di un motore elettrico sull’asse anteriore. Oltre 700 cv la potenza massima garanzia di un’accelerazione da 0 a 100 km/h stimata in meno di tre secondi.
L’ultima volta che si era vista una 8C su strada è stato il triennio dal 2007 al 2010 con la 8C Competizione che era un modello con motore anteriore che utilizzava un V8 derivato dalla Ferrari di 4,7 litri e aveva un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi. Il secondo progetto in casa Alfa Romeo, invece, è quello che porterà al ritorno sotto forma di “remake” o quasi della Gtv: si tratterà di un coupé derivato dalla Giulia accreditato di oltre 600 cv ed equipaggiato di un powertrain “ibridizzato” dell’attuale 2.9 sotto al cofano della Quadrifoglio, ma anche una distribuzione dei pesi 50/50 e uno spazio a bordo per 4 occupanti. Da segnalare poi che la trazione sarà integrale arricchita del torque vectoring.
L’ultima Gtv, come è noto, era uscito di produzione nel lontano 2005. Oltre alle due sportive da considerarsi una scelta di “cuore” la crescita di Alfa Romeo arriverà entrando in due segmenti dove oggi il Biscione non è presente, quello dei suv compatti il primo e dei suv più grandi il secondo. Che cosa arriverà è presto detto. Un crossover più piccolo della Stelvio e uno più grande anche nella configurazione a 7 posti. Non è, invece, previsto un modello che sostituirà la MiTo, mentre è confermate la Giulietta. Nel futuro globale dell’Alfa Romeo è prevista la sostituzione delle versioni diesel con motorizzazioni ibride nelle forme previste e cioè mild hybrid, al full hybrid e plug-in hybrid.
A piano completato saranno sei le ibride plug-in, ma tutti i modelli avranno una forma di elettrificazione. E per la guida autonoma ci saranno varianti con livello 2 o livello 3. L’obiettivo a fine del piano saranno le 400 mila unità vendute.
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