La Fiat Panda a Biometano non ha nulla di eccezionale, trattandosi di una comune Fiat Panda 0.9 Natural Power. La terza serie dell’utilitaria Fiat viene proposta sul mercato sia a Gpl sia a metano. In quest’ultimo caso sotto il cofano pulsa un bicilindrico turbo 0.9 TwinAir da 80 cv grazie al quale la city car torinese scatta da 0 a 100 km/h in 12,8 secondi percorrendo mediamente 20,8 km/kg. Nulla di diverso dalla consuetudine. Ciò che cambia, rendendo unico il progetto BioMetaNow, è piuttosto il carburante dell’auto, vale a dire il biometano prodotto dalle acque reflue.
È la prima auto al mondo che funziona ad acqua sporca. Un’espressione forte, ma sostanzialmente corretta dato che l’utilitaria Fiat, come accennato, è alimentata esclusivamente mediante il biometano ricavato dai reflui fognari. Più precisamente grazie al gas prodotto nell’impianto di Niguarda-Bresso (Milano). Sito dove il Gruppo CAP, che ha in programma di trasformare tutti i propri depuratori in bioraffinerie in grado di produrre ricchezza secondo i dettami dell’economia circolare, partendo proprio dalle acque di scarto, dovrebbe aprire il primo distributore di biometano a chilometro zero. Uno stabilimento che già produce biogas grazie ai digestori anaerobici e ora, grazie alle nuove tecnologie di upgrade, ottiene anche il citato biometano.
In Francia sono già disponibili: Fiat Panda, Fiorino, Doblò e Ducato a Biometano. Mentre le leggi Italiane, non permettono ancora la diffusione e la distribuzione del Biometano.
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