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Una nuova vettura per sostituire la Punto ormai a fine ciclo è invocata di continuo dai sindacati e dagli addetti ai lavori dello stabilimento di Melfi. Entro l’estate non verrà più prodotto il modello di segmento B che ha fatto la fortuna della fabbrica lucana. Ci si chiede, cosa ne sarà dei quasi duemila nuovi assunti e degli interinali che gravitano intorno alle aziende dell’indotto industriale. Negli ultimi giorni è sempre più insistente la voce riguardante la possibile erede della Punto: una vettura costruita sulla base della brasiliana Fiat Argo, e in versione ibrida.
L’amministratore delegato del gruppo FCA, Sergio Marchionne, intervenendo pochi giorni fa dal salone di Detroit non ha escluso il ritorno di una berlina nel mercato europeo. E il pensiero, tra gli addetti ai lavori, è corso subito alla vettura lanciata recentemente in Brasile. La versione della nuova Punto - se e quando si dovesse realizzare a Melfi - potrebbe somigliare proprio alla vettura che tanto successo sta riscontrando in Sudamerica.
Siamo di fronte, naturalmente, a voci e ad ipotesi, anche se alcuni esperimenti per la costruzione di una automobile ibrida, pare siano già stati condotti all’interno della fabbrica lucana della Fca. Nel cosiddetto «Pilotino», il cuore della ricerca e dello sviluppo tecnologico inserito nel contesto della Fca di Melfi sono stati avvistati esperti al lavoro in gran segreto.
Tra i sindacati, in realtà, resta lo scetticismo. «Una nuova vettura di sicuro ci sarà, anche perché la linea non può rimanere ferma: speriamo solo che sia fatta bene e di nuova generazione. Per il resto registriamo soltanto voci, ma di sicuro ad oggi non c’è nulla», dice il segretario regionale della Fim-Cisl, Gerardo Evangelista. «Il ritorno ad un modello simile alla Punto? Non credo che questo avverrà, anche perché negli ultimi anni Marchionne ha puntato sui suv», evidenzia il segretario della Uilm lucana, Marco Lomio. «È chiaro - ammette il sindacalista - che tutto è possibile. Quello che noto, è che finalmente Marchionne ha iniziato a parlare di modelli ibridi. Il mio auspicio è che Melfi diventi il primo stabilimento dove si realizzino in versione ibrida non vetture di segmento B, ma i suv. Quella sarebbe la vera svolta».
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