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Gli analisti di Banca Imi sono convinti che FCA abbia chiuso il 2017 raggiungendo i suoi obiettivi, mentre Kepler Cheuvreux ritiene che il gruppo ribadirà la sua "ambiziosa guidance 2018". Le due banche hanno confermato le proprie raccomandazioni rispettivamente di "accumulazione" e di "acquisto" sul titolo con la seconda che ha al contempo alzato il target price da 17,5 a 22 euro. Exane Bnp Paribas ha invece alzato sia la raccomandazione che il prezzo obiettivo a 19,8 euro per tener conto di un maggior ottimismo sull'intero settore automobilistico. Ottimismo espresso anche da Jp Morgan, che parla del 2018 come l'anno del "toro" per l'intero comparto, come anche da Morgan Stanley, arrivata a prevedere un valore di ben 30 euro per le azioni FCA. Il tutto senza dimenticare ulteriori fattori su cui ci sarà da aspettare il primo giugno per ottenere risposte dettagliate. Come lo scorporo di Magneti Marelli o di altri brand come Jeep, Ram, Maserati e Alfa, anche se lo stesso Marchionne è stato chiaro. Per la componentistica bisognerà aspettare il secondo semestre, mentre per i due marchi americani è del tutto esclusa una possibile valorizzazione e per quelli italiani è prematura qualsiasi considerazione sulla possibile creazione di un polo del lusso staccato dal gruppo.
Quanto al tema delle alleanze è stato lo stesso Marchionne a metterci una pietra sopra. "Non ho bisogno di nessuno. Non lo dico per arroganza", ha spiegato sempre a Detroit. "Siamo al pari di altri. Se noi abbiamo bisogno di qualcosa, è vero anche per gli altri. Avevamo parlato di abuso di capitale nel 2015 e nessuno ci ha ascoltato. Ora abbiamo intrapreso un'altra strada". Occorrerà attendere il piano industriale a giugno per ulteriori indicazioni".
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