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Nonostante si fossero superati i 3 milioni di esemplari venduti, al Salone dell'automobile di Francoforte del settembre 1989 la FIAT presentò la seconda serie della Fiat Uno. La realizzazione di questo restyling venne decisa, per i ritardi della nuova vettura, basata sul progetto di pianale "trino" destinato a coprire i segmenti di vetture piccole, progetto che sarà abbandonato di lì a poco.
La sua carrozzeria venne resa simile a quella della Tipo (tant'è vero che, per distinguerla dalla serie precedente, gli automobilisti la definirono con il curioso nomignolo "Tipino"), in vendita da poco più di un anno, risultando così più lunga di 4,5 cm, e con un maggiore coefficiente di aerodinamicità, ora pari a un Cx di 0,29. Il nuovo frontale era caratterizzato da una calandra più bassa e più stretta, simile a quella della Tipo, e gruppi ottici più sottili, in linea col nuovo family-feeling della Casa. Il paraurti anteriore aveva dimensioni più generose. Lateralmente apparivano inedite modanature e nuove coppe ruota che si differenziavano secondo le versioni, ma era la coda ad aver ricevuto le maggiori attenzioni degli stilisti FIAT. Il portellone fu modificato e reso più massiccio, vicino a quello della Tipo; stesso trattamento subì il paraurti; il lunotto era più grande con un tergilunotto incernierato sul vetro; infine nei gruppi ottici posteriori gli indicatori di direzione e di retromarcia divennero bruniti.
Questa seconda serie era in vendita in 9 versioni di motore, 6 a benzina e 3 diesel e disponibile anche nella versione Selecta dotata di cambio automatico CVT a variazione continua. Caratteristica di questa serie fu l'abbandono dei motori 1116/1301 cm³ di derivazione Ritmo, sostituiti dai corrispondenti della Tipo: il nuovo 1108 cm³ FIRE a carburatore da 57 CV, ed il 1372 cm³ che sulla Uno riceve l'iniezione elettronica single point (Uno 70 i.e.). Anche la versione Turbo i.e. cresce a 1372 cm³ e può vantare 116 CV che scendono però a 111 nella versione catalizzata; la Uno Turbo i.e. seconda serie è riconoscibile esternamente per i cerchi in lega specifici, paraurti anteriore più pronunciato con presa d'aria per intercooler e radiatore olio, fari posteriori con trasparente a righe bianche/rosse, profilo rosso su paraurti e minigonne sottoporta con scritte Turbo i.e. mentre internamente si riconosce per i sedili più profilati, strumentazione molto completa e volante a tre razze rivestito in pelle. La versione "base" è inizialmente la sting spinta dal solito 903 modificato per funzionare anche a benzina senza piombo ma già nel marzo 1990 è sostituita dalla Trend disponibile a 3 porte (spinta dal classico aste e bilancieri ma a benzina con piombo e prodotta fino a fine 1992) e 5 (spinta dal 994 brasiliano derivato dal 1049 e prodotta fino al 4/1992) ma la più diffusa era chiamata FIRE (1992), alla quale si aggiungevano gli allestimenti S ed SX, poi ne venne presentata una versione Van che non riscosse successo. Tra le Trend è apparsa anche la 60 dotata dello stesso motore della Uno CS. Le versioni speciali sono state: la Fiat Uno 45 Rap, Uno in allestimento (apparsa nel giugno 1991) Base con l'aggiunta di paraurti in tinta, tettuccio apribile completo, copricerchi di Uno S e particolari rivestimenti interni dedicati (rivestiti con la stessa stoffa Blu e Verde rigata nera, usata su alcune versioni della "Fiat Panda Dance") e la "Fiat Uno Rap Up", una Uno Rap con gli optional della Uno in allestimento S con la sola differenza del tettuccio non più apribile totalmente, ma solo a compasso e in più catalizzata (prodotta dal 6/1992 al 8/1994 1.0 i.e. e 1.4 i.e.); entrambe erano prodotte solo in 4 varianti di colori: Bianco, Verde, Nero e Blu (solo Rap Up); ed erano indirizzate a un pubblico giovane; e la versione "Hobby", disponibile solo con la motorizzazione FIRE 999, offriva il tetto apribile e le barre portapacchi longitudinali, sedili con un tessuto dedicato e il volante a 4 razze della SX. Destinata prevalentemente al mercato femminile era la Suite, che presentava finiture di alto livello.
La produzione in Italia ebbe termine con il marchio FIAT nell'ottobre 1995, dopo aver affiancato per quasi un paio d'anni la sua erede, la Fiat Punto.
Sopravvissero le Innocenti Mille ed Elba, che usciranno dai listini (insieme al marchio Innocenti) due anni dopo, nel novembre del 1997, in concomitanza con la presentazione della Fiat Palio.
Durante i 12 anni in cui è rimasta in produzione la Uno venne venduta in oltre 6 milioni di esemplari (usciti dai soli stabilimenti italiani) ma fu anche prodotta in varie nazioni come Polonia fino al 2001, Marocco, India e Turchia. Nei primi due mesi del 1994 ne furono venduti ben cinquemila esemplari.
Ha continuato ad essere prodotta in Brasile (con il nome Mille) (più di 2.200.000 esemplari dal 1984) con alimentazione ad etanolo, in Sudafrica e Pakistan. Al 31 dicembre 2006, si stima che siano ben oltre 8 milioni le Fiat Uno prodotte globalmente nel mondo.
La Uno è stata utilizzata dalle Forze dell'Ordine italiane sia nella I che nella II serie fino agli anni 2000 inoltrati, qualche raro esemplare della II serie è tuttora usato da Carabinieri e Polizia per servizi interni.
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