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Fiat Tempra è una berlina media prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT tra il 1990 e il 1997 negli stabilimenti Fiat di Cassino (FR). In Italia fu presentata in anteprima sui giornali automobilistici nel novembre 1989, quando fu anche svelato il suo nome ufficiale, e nel febbraio del 1990 fu immessa sul mercato come erede della Fiat Regata. Il progetto è identificato come "tipo tre", per indicare una collocazione intermedia tra la "tipo due" (Fiat Tipo) e la "tipo quattro" (Fiat Croma). Il numero del modello è 159.
Con meccanica, telaio e alcune parti estetiche in comune con la Tipo, e facente parte di un progetto comune del gruppo Fiat che comprendeva anche l'Alfa Romeo 155 e la Lancia Dedra, la Tempra venne proposta come una classica berlina media. Oltre alla versione a 3 volumi e 4 porte, ne venne realizzata anche una versione familiare (denominata Tempra S.W.).
In tre anni, dal 1990 al 1993, ne sono state vendute circa 400 000 unità di cui circa la metà in versione wagon.
Nel quadro d'insieme, la Tempra era per l'epoca una vettura facilmente acquistabile (i modelli base costavano poco meno di 20 milioni di lire) con le dotazioni, il comfort e la comodità di una berlina di classe superiore. Essendo quello delle berline di fascia media e medio-alta il settore più agguerrito per i produttori di automobili nei primi anni novanta, era d'obbligo per la FIAT riuscire a rendere il più appetibile possibile al pubblico il nuovo modello. Il design (sviluppato dall'IDEA Institute) era molto classico, sobrio ed elegante, senza eccessi o stravaganze, e questo venne apprezzato dal pubblico che l'accolse positivamente. Il frontale era ripreso, in scala maggiorata, dalla “sorella minore” Tipo.
Di certo le sue doti migliori erano comunque a livello pratico, dato che la Tempra offriva uno spazio abitabile al top della categoria (era superiore a tutte le rivali più acclamate) e una capacità di carico eccezionale, in particolar modo nella versione Station Wagon. Per la berlina, la capacità di carico era di circa 500 dm³, ampliabili abbattendo il sedile posteriore (optional a richiesta), e questo la rendeva molto sfruttabile. Per la versione SW, si partiva addirittura da un minimo di 550 dm³ fino ad un massimo di 1 600 dm³ con i sedili posteriori abbattuti, particolare di primaria importanza nel successo della versione giardinetta rispetto alla versione base a 3 volumi. Nel 1992, al Salone di Ginevra, è stata inoltre presentata la versione a trazione integrale della Tempra SW, commercializzata dallo stesso anno che vinse l'Oscar del Traino nel 1993, succedendo alla SEAT Toledo.
La dotazione era molto ricca, e in tutte le versioni dalla 1.6 in su comprendeva di serie già dal 1990 servosterzo e alzacristalli elettrici anteriori, il primo optional sulle versioni base 1.4. Per il resto, la lista degli optional era davvero lunga; alzacristalli elettrici anche posteriori, fendinebbia, tergi-lava-lunotto, cerchi in lega, aria condizionata, computer di bordo e ABS sulle ruote anteriori per le versioni meno potenti e su tutte le 4 ruote per 1.8, 2.0 e 1.9 TD. La sola 4x4 proponeva uno speciale impianto ABS a 6 sensori di derivazione Delta Integrale. La dotazione di sicurezza oltre al già citato ABS optional su tutte le versioni e di serie solo sulla 4x4, era implementata da una scocca ad assorbimento a deformazione programmata, piantone snodabile collassabile e barre d'acciaio di rinforzo nelle portiere anteriori.
Nella seconda generazione del veicolo, rinnovata nel 1993, alcuni di questi optional diventarono di serie su alcune delle versioni di punta della gamma, e sulle versioni più lussuose (come la 1.8 SLX e la 2.0 Suite) furono proposti dei full-optional piuttosto interessanti. Inoltre, nei dettagli tecnici/estetici, spiccava la plancia con quadrante digitale, che era disponibile sulle versioni SX, che risultò tra gli elementi più apprezzati della Tempra. Già proposto sulla Tipo, sulla Tempra questo elemento fu molto più apprezzato, e una percentuale molto elevata di modelli uscivano dotati di quadrante digitale invece che analogico. Si fece ancora un passo avanti nelle dotazioni di sicurezza, venendo rinforzata la scocca, inserite barriere laterali anti-intrusione tubolari più robuste, di nuova progettazione, e voltante ad assorbimento d'urto, airbag e cinture di sicurezza con pretensionatori. Nel 1994, la sicurezza passiva fu ancor più presa in considerazione dalla Fiat, che introdusse l'allestimento HSD (High Safety Drive) che comprendeva ABS a quattro canali, airbag lato guida, pretensionatori per le cinture di sicurezza anteriori, poggiatesta sia anteriori che posteriori e correttore dell'assetto dei fari.
La commercializzazione in Europa della Tempra cessò nella primavera del 1997, poiché nell'ottobre dell'anno precedente era stato presentato il nuovo modello, la Fiat Marea da cui ereditava pianale e parte della meccanica. La Tempra tuttavia rimase in produzione in Turchia, Brasile ed Egitto fino al 2001.
I propulsori proposti nella gamma erano in parte gli stessi della Tipo (ad eccezione di quelli sportivi) e della Dedra ma, al contrario della cugina Lancia, la Tempra montò anche propulsori a carburatore (il 1372 cm³ e il 1581 cm³) che uscirono di scena nel 1993 con l'entrata in vigore della nuova normativa anti-inquinamento. Nei primi 2 anni, i motori a carburatore furono comunque affiancati dalle versioni a iniezione elettronica Singlepoint, ma i primi godevano di una potenza più elevata rispetto ai secondi; il 1581 cm³ a carburatore erogava 86 cv, quello a iniezione elettronica ne erogava 75. La trasmissione era un cambio manuale a 5 marce, di serie su tutte le versioni. Ad ogni modo, tra le varie offerte della gamma Tempra, era disponibile la Tempra Selecta 1.6, che per la prima volta proponeva il cambio automatico a variazione continua già sperimentato sulle Uno, Panda, Ritmo e Fiat Tipo. La novità era nella sua adozione su di una berlina media, poiché mai prima era stato proposto su di una vettura di quella categoria. Per le versioni 2.0, fu adottato un cambio automatico di tipo tradizionale.
Nel corso dei 7 anni di produzione la gamma Tempra, fatta eccezione l'adozione dei motori a iniezione elettronica e catalizzati su tutti i modelli, non subì mai modifiche sostanziali. Solo il motore da 1581 cm³ (quello più venduto) subì una sostanziale modifica, con l'adozione di un nuovo sistema d'iniezione Multipoint in luogo del precedente Singlepoint, che permise anche attraverso ad alcune modifiche, d'incrementare la potenza da 75 cavalli a 90.
La scocca e l'intelaiatura derivavano per buona parte dalla Tipo. Il pianale era comune anche alla Lancia Dedra, Lancia Delta seconda serie, Alfa Romeo 155, Alfa Romeo 145 e Alfa Romeo 146, che vennero prodotte negli stessi periodi della Tempra.
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