Marchionne a Ginevra dichiara: "In questo momento noi non abbiamo bisogno di un partner in Europa. Abbiamo impiegato molto tempo per riorganizzare la rete produttiva italiana in chiave premium. E stiamo portando avanti questo processo: la Panda deve andare via da Pomigliano, perché la fabbrica è in grado di fare modelli più complessi. Tra il 2019 e il 2020 arriverà la nuova serie e la riporteremo in Polonia, ma io in quel momento non sarò più ad".
"Non ho avuto conversazioni con GM", osserva Marchionne "ma sono ancora convinto che creare economie di scala in questo settore sia assolutamente vitale. Se non lo facciamo, abbiamo margini troppo bassi, che non sono sopportabili sul lungo termine.
Su Alfa Romeo: "Non abbiamo ancora deciso se fare un modello più compatto o più grande per primo, vedremo. Di sicuro c'è bisogno di entrambi: siamo contenti di quello che abbiamo fatto con la piattaforma, su Giulia e Stelvio e mi aspetto grandi cose dal marchio, ma non c'è ancora molto da dire sui prossimi modelli. Da valutare in particolare le strategie sulle compatte: vedremo se sostituire la Giulietta con un solo modello che faccia anche da crossover sotto la Stelvio".
"Plug-in per i modelli di prestigio, mild hybrid con sistemi a 48 Volt per le piccole. E nel 2019 arriverà una Ferrari elettrificata". Poi, un po' a sorpresa, è arrivata in chiusura una domanda su Lancia, marchio il cui destino è segnato ormai da anni: "Mi dà fastidio non poterne finanziare il rilancio, ma non ho mai visto un progetto convincente, in grado di farci guadagnare. Preferisco concentrarmi su Alfa e lasciar stare Lancia, per quanto sia io sia Altavilla siamo molto legati a quel brand. Io ho comprato da poco una vecchia Delta Integrale, ma rifare oggi qualcosa che sia alla sua altezza non è immaginabile".
Commenti
Posta un commento