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Sergio Marchionne, parlando al Salone di Detroit, dichiara: "non lo so se faremo la Giulia Station Wagon: per adesso stiamo guardando come va la Stelvio, e in questo momento non sono convinto se dare priorità a fare una station, invece di insistere sulla strategia delle Suv sull'Alfa Romeo. Quella delle familiari del resto è una partita tutta e solo europea".
Il ceo di FCA per il caso Trump dichiara: "non abbiamo ancora avuto rapporti diretti con Trump. La mossa annunciata poche ore fa sui nuovi investimenti in America non è legata all'insediamento del nuovo presidente. Del resto, non siamo gli unici a non essere stati toccati dai tweet di Trump: anche Mercedes e Volkswagen non sono state menzionate finora".
Trump ha postato "Thank's Fiat", sul suo profilo Twitter. Marchionne ha risposto con un sorriso. "Era un atto dovuto a questo paese: ricordatevi dove eravamo nel 2009", ha aggiunto.
Per quello che riguarda le nuove berline compatte Marchionne ha affermato di "non aver trovato partner validi né dal punto di vista delle architetture né dei costi". "Comunque la necessità di rinnovarle non c'è, perché l'80% dell'aumento delle vendite dal 2011 a oggi è arrivata da Suv e pick-up. Se lo avessimo saputo all'epoca, non avremmo investito in quel modo sulla Dart. Alcuni, in questi anni si sono addirittura ritirati da quel segmento e per noi la priorità resta quella di globalizzare il marchio Jeep, alla luce degli sviluppi commerciali".
Marchionne ha parlato di guida autonoma: "Sono sicuro che arriveremo al livello 4 di autonomia nei prossimi cinque anni, e sono sicuro che Google sia pronta a quella sfida. Per il livello 5 dipende anche dal sistema che si deve adattare".
Il titolo FCA ha destato la curiosità e l'entusiasmo di analisti e investitori: "Credo che gli osservatori si siano accorti che riusciremo a centrare gli obiettivi del 2018: mancano solo otto trimestri e vediamo il traguardo. Non parlo ancora di risultati 2016: forniremo informazioni il 26, ma per il momento non ho notizie negative", ha scherzato l'ad. Che ha confermato l'obiettivo dell'azzeramento del debito e "a seconda della chiusura del 2017" il ritorno al dividendo.
Marchionne ha parlato anche di elettrificazione. "Andremo avanti su questo fronte, perché non basta Trump a fermarla. La Cina e anche l'Europa detteranno i ritmi, e poi è anche un atto dovuto. Io non credo che il mondo si sveglierà un giorno e ci saranno solo auto elettriche, per ragioni ecologiche ed anche economiche, ma la tendenza è quella.
"La macchina produttiva italiana va bene, abbiamo tanto da fare, ma non ci sono grandi novità per gli stabilimenti italiani". Marchionne, che si è definito "scioccato" per l'arresto del manager VW avvenuto nelle scorse ore, ha inoltre confermato che intende lasciare il timone del gruppo FCA alla fine del 2018. "Il piano di successione procede", ha spiegato, "il mio successore sarà un manager interno. L'annuncio arriverà da John Elkann e dal consiglio. Ancora non possiamo dire quando. Il mio obiettivo è completare il piano 2018: vogliamo 9 miliardi di utile operativo, 5 di utile netto".
"Non so dare una risposta su futuri merger", ha poi dichiarato Marchionne a proposito di possibili alleanze, "perché da un lato ci sono i costruttori tradizionali, ma dall'altro c'è tutta un'industria nuova, quella californiana, che sta cercando di entrare nell'auto, con i fondi e le capacità economiche per intervenire in forze. La nostra stessa capitalizzazione vale una frazione di certi giganti hi-tech. Quindi fare previsioni su alleanze con eventuali partner in questo momento è del tutto impossibile. C'è comunque da dire che alla fine degli anni 90 abbiamo già visto tutto questo, con la bolla della new economy. Uber non ha mai guadagnato un dollaro, ma ha una capitalizzazione quattro volte superiore alla nostra. Io non credo che certe valutazioni possano durare per sempre. Anche se questo non significa che non dobbiamo continuamente cercare strade nuove, come fanno in California". Un approccio che rimane sempre aperto dunque, anche sul fronte delle alleanze: "Le cose cambiano nell'arco di sei mesi. Non escludo nuove intese prima della mia uscita di scena. E l'accordo con Google, di cui siamo partner di sviluppo e non solo fornitori, lo dimostra: è un'intesa che va oltre la flotta sperimentale delle cento Pacifica, e da cui non stiamo perdendo soldi, che è già tanto".
Marchionne ha spiegato che il marchio Fiat resterà negli Stati Uniti come brand di nicchia. Smentite, invece, le voci di spin-off dei marchi Alfa Romeo e Maserati "C'è un limite a tutto", ha commenato il manager al riguardo. Più possobilista invece, sulla cessione di Magneti Marelli "Dobbiamo chiederci se è essenziale per FCA", ha dichiarato. "E la risposta è no".
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