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Tra il 2017 e il 2018 potrebbe debuttare la versione station wagon della Giulia, ma nei prossimi anni ci saranno anche un Suv ed una sedan di grandi dimensioni, tutte basata sulla piattaforma “Giorgio”.
Reid Bigland, nuovo ad di Alfa Romeo, ha anticipato che “modificare la piattaforma Giorgio per produrre altri modelli del gruppo FCA è possibile. Questa piattaforma è un gioiello, in termini di dinamica di guida è la migliore della categoria; per questo sarà difficile mantenerla come un’esclusiva del brand Alfa Romeo”.
Bigland ha suggerito che “l’obiettivo di Alfa è marcare stretto la concorrenza tedesca, ma non è un obiettivo che si può raggiungere in 2 anni. I tedeschi infatti sono presenti in ogni segmento e, anche con la Stelvio, Alfa coprirà appena metà del mercato. Dobbiamo formulare la giusta strategia commerciale: abbiamo a disposizione una singola possibilità di presentare la migliore automobile possibile con ogni lancio che faremo”.
Il “big size Suv” è così importante che potrebbe avere la precedenza su tutti gli altri modelli, compresa la berlina di grandi dimensioni destinata a competere con la BMW Serie 5: “Dieci anni fa avevo detto che avremmo avuto bisogno di una berlina per dare del filo da torcere ai tedeschi”, ha specificato Bigland. “Ora l’esplosione commerciale dei Suv ha cambiato questa vecchia convinzione. Non sto dicendo che non vogliamo fare una berlina di grandi dimensioni, ma quest’ultima potrebbe non essere il prossimo modello del nostro piano. Anche perché la grandezza del segmento delle berline di rappresentanza non è più quello di una volta, così come non sono più gli stessi i margini di guadagno”. Tuttavia in Cina, mercato su cui la stessa Alfa punta molto, le berlinone sono ancora molto apprezzate e richieste.
In Europa i grossi numeri li farà la nuova Giulietta, la due volumi compatta pronta a battagliare con BMW Serie 1 e Mercedes Classe A: non è tuttavia chiaro se l’auto sarà realizzata su una versione aggiornata del pianale della Giulietta a trazione anteriore o sfrutterà la nuova piattaforma Giorgio. Per Bigland quella delle compatte a trazione posteriore “è una razza in via di estinzione. Fare la nuova Giulietta a trazione posteriore ci distinguerebbe fra la concorrenza, ma abbiamo bisogno di analizzare approfonditamente cosa realmente chiede il mercato”. Questo perché, nonostante la Giorgio sia stata progettata per essere flessibile, modificarla per la costruzione di auto compatte potrebbe avere dei costi potenzialmente proibitivi, specie alla luce dei margini dei segmenti inferiori, inevitabilmente più contenuti. E’ invece più sicuro l’arrivo di modelli sportivi che possano raccogliere l’eredità della Brera e Spider.
Bigland ha accennato l’ipotesi di rinnovare la Mito, precedentemente data per spacciata: “Probabilmente la Mito non gioca un ruolo fondamentale al di fuori dell’Europa, ma continua a dare un valido contributo commerciale nel Vecchio Continente; per questo stiamo cercando di continuare a migliorarla”; e questo potrebbe significare l’arrivo di una seconda generazione. Faranno parte della partita anche Alfa con motore ibrido, fondamentali per rimanere al passo con la concorrenza teutonica, soprattutto sul mercato americano.
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