L'ibrido in casa FCA, ha fatto il suo debutto sulla Chrysler Pacifica, ma arriverà presto anche su Maserati Levante e poi sulle Alfa Romeo e Jeep. Come accennato, toccherà molto presto alla Levante il compito di portabandiera europea della FCA nel settore delle ibride. Secondo logica, dovrebbe essere la Giulia la prossima auto del gruppo a seguirne le orme, una volta avviata la produzione e la vendita della nuova vettura dell’Alfa Romeo. La svolta è più facile per modelli di lusso e di prestigio, che partono con lo svantaggio di consumi ed emissioni superiori e che possono far assorbire con maggiore disinvoltura ai propri acquirenti gli elevati costi di un’automobile tecnicamente più avanzata.
La Pacifica nella versione ibrida è di tipo plugin, quindi con la possibilità di percorrenze interessanti in modalità puramente elettrica. Il motore termico è lo stesso V6 di 3,6 litri della versione a benzina, depotenziato però da 287 a 248 cavalli e dotato di un ciclo di combustione di tipo Atkinson. È abbinato a due propulsori elettrici che, di fatto, garantiscono la trazione integrale e aumentano la potenza complessiva disponibile a 260 cavalli. Il pacco di batterie agli ioni di litio da 16 kW/h dovrebbe permettere un’autonomia di circa 30 miglia (quasi 50 km) grazie all’energia accumulata in fase di ricarica. Quest’ultima può avvenire in un tempo di sole due ore usando una presa a 240 Volt e quindi con caratteristiche concorrenziali, secondo i manager della Chrysler, rispetto a tutte le attuali ibride plug-in. Le batterie sono stivate sotto la fila centrale di sedili mentre l’attacco per la presa di corrente è montato nel passaruota sinistro, volutamente il più vicino possibile al sedile del guidatore. Il consumo medio annunciato a Detroit è di 80 miglia per gallone nella guida in città, che equivalgono a una percorrenza di 34 km/litro.
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