Il prossimo 8 novembre, si svolgerà l'anteprima internazionale della nuova F12tdf. L'attesissima serie a tiratura limitata (799 esemplari),
derivata dalla F12, alza ulteriormente il riferimento prestazionale e cita nella sua denominazione la 250 GT Tour de France del 1956, esempio chiave di Gran Turismo, adatta alla strada e alle competizioni, che ha rappresentato uno dei modelli principali nell'evoluzione del Cavallino.
Con i suoi 780 CV, la nuova Ferrari F12tdf è capace di raggiungere i 100 km/h da fermo in 2,9 secondi e i 200 km/h in 7,9 secondi, mentre la velocità massima è di oltre 340 km/h. A Fiorano, la nuova biposto è stata capace di girare in 1'21", due secondi più veloce della nuova 488 GTB, equipaggiata con il V8 biturbo da 670 CV. Il suo V12 aspirato di 6.3 litri, con limitatore fissato a 8.900 giri, eroga 40 CV in più rispetto all'unità originale, mentre la coppia massima è passata da 690 a 705 Nm, già disponibile per l'80% a 2.500 giri.
La distribuzione adotta nuove punterie meccaniche e trombette di aspirazione ad altezza variabile, elementi derivati direttamente dalle competizioni. Il cambio automatico a doppia frizione F.1 DCT è stato aggiornato ed è ora dotato di rapporti accorciati del 6%, mentre il software di gestione ha permesso di ridurre del 30% i tempi di cambiata a salire e del 40% nelle scalate. Alle modifiche meccaniche è stata abbinata una profonda rivisitazione aerodinamica, che ha permesso di aumentare dell'87% il carico: a 200 km/h la vettura genera 230 kg di carico e la carrozzeria è stata completamente ridisegnata offrendo anche un inedito approccio stilistico. Le carreggiate sono state allargate, il paraurti anteriore integra uno splitter e speciali deviatori, che migliorando l'efficienza del fondo e delle fiancate, mentre i nuovi Aerobridge laterali offrono un maggior carico. Al posteriore si notano le feritoie (una citazione delle 250 e 288 GTO), che estraggono aria dai passaruota, mentre lo spoiler in coda è più alto di 30 mm e arretrato di 60 mm. Il lunotto stesso ha una diversa inclinazione per far lavorare al meglio lo spoiler. Il fondo totalmente ridisegnato contribuisce per il 30% all'aumento del carico con tre canali separati con portelle attive.
La riduzione del peso (110 kg in meno rispetto alla F12berlinetta) è stata ottenuta anche utilizzando la fibra di carbonio per gran parte degli elementi dell'abitacolo. Questo materiale è stato utilizzato per le palpebre degli strumenti, ma anche per gli interni pannelli porta semplificati a guscio unico. La plancia non è più dotata del cassetto portaoggetti, sostituito da un cuscino per le ginocchia del passeggero, mentre tutti i rivestimenti di pelle sono stati sostituiti dalla più leggera Alcantara e dal tessuto tecnico riservato ai sedili. Per gestire al meglio le prestazioni di cui è capace, la F12tdf è stata dotata di nuovi pneumatici allargati da 275/35 anteriori e da 315/35 posteriori su cerchi di lega da 20 pollici (10 e 11,5 pollici di canale). Per bilanciare il sovrasterzo generato da questa scelta è stato introdotto il Passo Corto Virtuale (PCV), un sistema di ruote sterzanti al posteriore, che eleva ulteriormente agilità e risposta della vettura ai cambi di traiettoria, in combinazione con tutti gli altri sistemi elettronici di bordo che controllano sospensioni, aerodinamica, motore, cambio e differenziale. L'impianto frenante carboceramico, derivato dalla LaFerrari, promette prestazioni da record: 30,5 metri per fermarsi da 100 km/h e 121 metri da 200 km/h.
Fonte Quattroruote
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