Al via la rassegna "Milano AutoClassica" che, dal 20 al 22 marzo, accoglierà appassionati, esperti, addetti ai lavori (e non solo) e pubblico trasversale, tutti affascinati da un settore in continua espansione che aggiunge valore alle auto moderne, in particolare per tutti quei marchi che hanno alle spalle una profonda tradizione storica.
All'evento partecipano i marchi Alfa Romeo, Fiat, Abarth, Jeep e Lancia, che hanno scritto alcune delle pagine più belle dell'automobilismo mondiale: un patrimonio fatto di vetture, uomini, vittorie sportive, design e innovazioni tecniche.
Giunta alla quarta edizione, quest'anno la manifestazione propone un calendario ancora più ricco di novità con eventi speciali, nuove aree per i test drive, uno spazio dedicato alla vendita da parte dei privati e numerosi appuntamenti per vivere appieno l'esperienza dell'auto classica e sportiva.
Alfa Romeo
Per accogliere un pubblico di appassionati ed esperti, Alfa Romeo è presente con un'area espositiva di forte impatto visivo capace di esaltare la più autentica passione per l'automobilismo, di ieri e di oggi. In particolare, i visitatori possono ammirare da vicino due vetture appartenenti al Museo Storico Alfa Romeo - 1300 Sprint (1964, ultima serie della Giulietta Sprint) e 33 TT 12 (1975) - che formano la cornice ideale per l'attuale Giulietta Sprint, all'insegna di quel fil rouge che lega da oltre un secolo le automobili del Biscione.
1300 Sprint (1964)
L'esemplare esposto appartiene all'ultima serie della Giulietta Sprint, lanciata nel 1954 al salone dell'automobile di Torino. La "Sprint" segna l'ingresso della Casa del Biscione nel segmento delle coupé compatte ad alte prestazioni. In realtà è proprio la Giulietta Sprint a "inventare" questo segmento di mercato, soprattutto la cilindrata "milletrè". La Giulietta diventa subito un successo senza precedenti: stabilisce nuovi standard tecnico-prestazionali che la pongono a una rilevante distanza dai concorrenti.
Il motore è un quattro cilindri bialbero (soluzione mutuata dalle corse) di 1,3 litri completamente realizzato in alluminio (fatto inusuale per un propulsore di elevati numeri di produzione) che spinge la vettura a circa 170 km/h, velocità elevatissima per l'epoca.
Lo stile è firmato da Bertone, ma realizzato da Franco Scaglione, che in seguito realizza la Giulietta Sprint Speciale e, nella seconda metà degli anni Sessanta, la prestigiosa 33 Stradale. Il design della Giulietta Sprint diventa un'icona dello stile italiano: snella, filante, senza un particolare fuori posto, inequivocabilmente un'Alfa Romeo.
La Giulietta Sprint è la "fidanzata d'Italia", una delle prime vetture con nome femminile, conquista i consensi del pubblico, soprattutto quelli della borghesia medio-alta, che individua nelle Sprint il simbolo del cosiddetto "boom economico" italiano.
La Sprint, nella versione "Veloce" (80 cv, 180 km/h) si aggiudica anche la classe alla Mille Miglia del 1956, classificandosi 11a assoluta, davanti a vetture "grandi il doppio", oltre ad innumerevoli vittorie su piste e strade di tutto il mondo.
33 TT 12 (1975)
In esposizione anche un esemplare della 33 TT 12 del 1975, un'annata "magica" per l'Autodelta: in quella stagione la biposto di Settimo Milanese si aggiudica il Campionato del Mondo Marche, bissando il successo due anni più tardi (Campionato Prototipi) con la 33 SC 12. Il Mondiale si tinge di rosso con una vettura dotata di telaio tubolare ed equipaggiata con un 12 cilindri 'boxer' di tre litri da più di 500 cv (da qui la denominazione TT 12) che le permette di vincere sette gare su otto, anche la leggendaria Targa Florio, con l'equipaggio Merzario-Vaccarella. Praticamente la 33 domina la stagione: potente e affidabile, con una veste aerodinamica particolare e inconfondibile, imponente e aggressiva, caratterizzata dal periscopio dietro al pilota, le sue vittorie alimentano la già lunga lista dei successi sportivi del Biscione. La 33 TT 12 esordisce vincendo la 1000 km di Monza nel 1974, ma l'anno "buono" è il '75.
Tutti i migliori piloti dell'epoca stringono il "volantino" della 33 TT 12: Arturo Merzario - il suo interprete più efficace - Vittorio Brambilla, Henri Pescarolo, Derek Bell, Jacques Laffite, Jochen Mass, Mario Andretti, Jackie Ickx, Jody Scheckter, Rolf Stommelen e "Ninni" Vaccarella. Il motore a 12 cilindri boxer della 33 viene anche utilizzato, viste le sue eccellenti prestazioni, sulla "Brabham", monoposto inglese di F.1 dell'omonimo team. La successiva SC 12 del 1977 porterà al debutto lo stesso boxer (portato a 2,1 litri) sovralimentato con turbocompressore.
Giulietta Sprint (2014)
La nuova Giulietta Sprint rende omaggio all'icona del 1954, capostipite di un'intera classe di automobili e uno dei prodotti emblematici del Made in Italy. Presentata in anteprima mondiale al Salone di Parigi 2014, la nuova Giulietta Sprint si contraddistingue per il badge esterno dedicato e alcuni elementi sportivi quali il paraurti posteriore sportivo, i terminali di scarico maggiorati e i cerchi in lega Sprint 17'' a 5 fori (a richiesta quelli da 18"). Completano lo stile esterno i cristalli posteriori oscurati e le finiture lucide, in tinta antracite, su calandra, maniglie, calotte degli specchi retrovisori e cornici dei fendinebbia.
Cura del dettaglio e alta qualità dei materiali scelti come espressione più evoluta dello stile Made in Italy. In particolare, all'interno spicca l'ambiente sportivo nero reso ancora più
suggestivo dai sedili Sprint rivestiti in tessuto e Alcantara impreziosito da cuciture rosse e logo sui poggiatesta. Sempre di serie il volante con rivestimento in pelle e cuciture rosse mentre la plancia e i pannelli porta sono caratterizzati da una raffinata finitura in tinta carbonio. Completano gli interni della nuova versione l'imperiale nero e i tappetini specifici.
Tra le maggiori novità della versione Sprint si segnala l'introduzione del nuovo motore 1.4 MultiAir TurboBenzina da 150 CV che consente alla vettura di raggiungere i 210 km/h di velocità massima e di accelerare in 8,2 secondi da 0 a 100 Km/h. Prestazioni di assoluto interesse a fronte di consumi ed emissioni contenuti: nel ciclo combinato sono rispettivamente 5,7 l/100km e 131 g/km di CO2.
Fiat
Sullo stand Fiat saranno esposte una Nuova 500 (1957) e la sua erede lanciata proprio in questi giorni: la 500 Vintage '57, la serie speciale dedicata al mitico "Cinquino" che ha contribuito a motorizzare un Paese in rapida evoluzione, diventando un'automobile di culto.
Nuova 500 (1957)
La Fiat Nuova 500 riuscì a unire tecnica e sentimento, e lasciò un segno indelebile sino a diventare un'icona che ha attraversato i decenni: prodotta dal 1957 al 1975 in quasi 3,9 milioni di unità, è rimasta l'emblema della motorizzazione di massa. Fu l'azzeccata sintesi di una geniale intuizione di Dante Giacosa e dell'ambiziosa strategia di sviluppo e di rinnovamento della gamma messa in atto da Fiat già durante il secondo conflitto mondiale, e rispose con tempismo perfetto a un nuovo bisogno di mobilità individuale. Il tasso di motorizzazione passò da sei veicoli ogni mille abitanti del 1950 ai 330 veicoli del 1980. E la Nuova 500 riuscì a soddisfare un target eterogeneo.
L'esemplare esposto a "Milano AutoClassica" è equipaggiato con bicilindrico di 479 cm3 da 15 CV che le consente di raggiungere una velocità massima di 90 km/h. La vettura, prodotta nell'agosto 1958, appartiene alla prima serie del modello e beneficia degli aggiornamenti presentati dalla Casa al Salone di Torino del novembre 1957, che ne migliorarono l'allestimento: fari anteriori con cornici in alluminio, alette parasole, profili in alluminio sul cofano anteriore e modanature sulle fiancate, coppe coprimozzo in alluminio lucidato, finestrini anteriori discendenti, deflettori con il fermo d'apertura, divanetto posteriore imbottito, comandi delle frecce e delle luci a levetta sul piantone dello sterzo, rivestimento in gomma dei pedali freno e frizione.
La lunghezza, paraurti compresi, è inferiore a tre metri e la larghezza supera di poco i 130 centimetri. Queste proporzioni, unite al peso ridotto, assicurano alla 500 un'eccezionale manovrabilità.
La carrozzeria doveva essere leggera ma robusta, semplice e gradevole ed economicamente sostenibile dal punto di vista industriale. Dante Giacosa riuscì, con 500, a coniugare molteplici esigenze in una linea tondeggiante e proporzionata, che ricorda un ovetto e suscita subito simpatia, così come i fanali tondi e il marchio Fiat contornato da due baffetti cromati. Grazie a questo progetto, Dante Giacosa ottenne nel 1959 il "Compasso d'Oro", il più antico e autorevole premio europeo di design.
500 Vintage '57 (2015)
La nuova versione di 500 rende omaggio all'icona Made in Italy del 1957 attraverso la rilettura contemporanea di alcuni stilemi che l'hanno resa famosa negli anni Sessanta e Settanta. L'azzurro pastello colora la carrozzeria, sposandosi perfettamente con il bianco del tetto, dello spoiler, dell'antenna e delle calotte degli specchi. I cerchi in lega bianchi cromati da 16" di stile rétro richiamano inequivocabilmente quelli montati sulla 500 storica.
Disponibile esclusivamente nella versione berlina, la nuova serie speciale Vintage '57 si caratterizza per un lookrétro ispirato a quello della vettura storica. Tra le sue peculiarità spiccano la livrea azzurro pastello, ora abbinata al bianco di tetto e spoiler, la selleria in pelle Frau tabacco o, in alternativa, in cuoio, i cerchi in lega da 16" bianchi cromati. Il tutto reso ancora più suggestivo dall'impiego dei loghi Fiat storici posti all'esterno e sul volante.
Commercializzata in tutta Europa, la nuova 500 Vintage '57 presenta alcune differenze nelle motorizzazioni e dotazioni, di serie e a richiesta, in modo da soddisfare le esigenze dei singoli Paesi. Nell'area EMEA il cliente può scegliere tra i propulsori benzina 1.2 da 69 CV, 0.9 Twin Air da 65 CV, 0.9 Twin Air da 85 CV e 0.9 Twin Air 105 CV, oltre al diesel 1.3 Multijet da 95 CV.
Abarth
Lo stand dello Scorpione propone due esemplari a conferma della continua ricerca del "meccanicamente perfetto" tipico di tutte le vetture di Abarth: è questa l'essenza di un brand capace di rinnovarsi continuamente, accettando e vincendo sfide spesso ritenute impossibili. Sulla passerella milanese sfilano un esemplare storico della 595 SS, presentata al grande pubblico nel 1964, e una nuovissima Abarth 595 "Competizione" equipaggiata con l'inedito 1.4 T-Jet potenziato a 180 CV.
595 SS (1970)
La 595 fu presentata nel 1963 e restò in produzione sino alla fine del 1971. Le vetture, realizzate in due serie (la prima fino al 1965, con la carrozzeria della 500 D, e la seconda su base 500 F) venivano assemblate presso le officine Abarth, dove si provvedeva a integrare le automobili provenienti dalla Fiat con l'apposita strumentazione Jaeger (provvista di tachimetro, contachilometri, contagiri, indicatore livello benzina e indicatore temperatura olio), volante a 3 razze, carburatore doppio corpo Solex C 28 PBJ montato su apposito alloggiamento in alluminio, coppa olio in alluminio e sistema di aspirazione e scarico dei gas specifici. Il motore, con due cilindri in linea e una cilindrata di 594 cc, sviluppa 27 cv per una velocità massima di circa 120 km/h.
La vettura in esposizione è una 595 SS, versione ulteriormente elaborata e presentata nel 1964, che beneficia di un incremento di 5 cv rispetto al modello standard e può quindi toccare i 130 chilometri orari. È stata immatricolata nel dicembre 1970 ed è quindi equipaggiata con la carrozzeria della 500 F.
595 Competizione (2015)
Presentata al recente salone di Ginevra, la Abarth 595 "Competizione" propone il nuovo 1.4 T-Jet 180 CV Euro 6, disponibile in abbinamento al cambio manuale a cinque marce e al cambio Abarth sequenziale robotizzato. Il motore 1.4 T-Jet della Competizione 180 CV è il risultato dell'esperienza acquisita dai tecnici dello Scorpione sui diversi campi di gara, dalla monoposto Formula 4 al Trofeo monomarca. In particolare per offrire ad un cliente esigente il meglio in termini di prestazioni e fruibilità, il motore viene proposto con una nuova turbina Garrett per ridurre al massimo il turbo-lag, con un nuovo rapporto di compressione che garantisce la massima efficienza. Grazie anche allo scarico ad alte prestazioni con valvola Record Monza, il motore raggiunge la potenza specifica di 132 cv/litro. L'Abarth 595 "Competizione" 180 CV è la vettura per chi ama l'adrenalina del mondo racing, sia per le performance che per i contenuti tecnici: grazie ai sedili anatomici a guscio "Abarth Corsa by Sabelt" sarà un piacere accelerare da 0-100 in 6,7" e poi frenare in tutta sicurezza, grazie all'impianto frenante maggiorato Brembo con pinze fisse in alluminio a 4 pistoncini.
Jeep
Sullo stand Jeep il pubblico può ammirare un esemplare di Willys-Overland - l'antesignano del primo esemplare 4x4 Jeep a uso civile denominato CJ-2A - accanto alle nuove Jeep Renegade e Jeep Wrangler "X Edition", a testimonianza della continuità che lega le vetture del passato e quelle di attuale produzione del Marchio.
Willys MB (1944)
Era il 15 luglio del 1941 quando, per rispondere alle esigenze militari dell'esercito degli Stati Uniti, fu iniziata la produzione del modello Willys MB (formalmente Willys Jeep MB Truck, 1/4 ton, 4x4), un piccolo autoveicolo a trazione integrale dotato di meccanica adatta all'uso in terreni difficili da usarsi come mezzo da ricognizione e collegamento. Il mezzo, che fu costruito sino al 1945, fu denominato "General Purpose", il cui acronimo JP si pronuncia appunto "jeep".
Al termine del secondo conflitto mondiale, dal mezzo militare a quattro ruote motrici fu derivato nel 1945 il veicolo civile CJ-2A (Civilian Jeep), che è generalmente considerato il primo fuoristrada dell'industria automobilistica. Da allora Jeep continua a essere sinonimo di libertà intesa come stato mentale e determinazione nel seguire i propri istinti con la sicurezza di poter intraprendere qualsiasi sfida grazie a capacità fuoristradistiche di assoluto riferimento. Non a caso nel 1946, con Jeep Station Wagon, il marchio ha trasferito il sistema di trazione a quattro ruote motrici su una station wagon introducendo il concetto di Sport Utility Vehicle. Nel 1963, con la Jeep Wagoneer, Jeep inventa il segmento dei premium Large SUV. E lo scorso anno con la nuova Renegade il marchio Jeep è entrato per la prima volta nel segmento degli small SUV.
Jeep Renegade (2014)
Accanto alla Willys MB sullo stand è presente la nuova Jeep Renegade, il modello prodotto a Melfi e commercializzato in oltre 100 nazioni nel mondo, inclusi gli Stati Uniti. Tra le "top five" delle vetture più vendute nel 2015 del suo segmento in Italia, giudicata "Novità dell'Anno 2015" dai lettori della rivista italiana Quattroruote e riconosciuta tra le più sicure della sua categoria, come certificato dalle prestigiose 5 stelle Euro NCAP, la nuova Jeep Renegade è caratterizzata da una grande personalità stilistica e presenta proporzioni adatte sia all'utilizzo in città sia su tracciati off-road. Vanta capacità fuoristradistiche di riferimento nella categoria, un'eccellente dinamica di guida su strada, un esclusivo cambio automatico a nove marce, due sistemi di trazione, propulsori dai consumi efficienti e una vasta gamma di dispositivi di sicurezza.
Jeep Wrangler "X Edition" (2015)
Realizzata sulla base della versione Sahara di Jeep Wrangler, la nuova serie speciale "X Edition" presenta una caratterizzazione esterna unica con la griglia a sette feritoie in tinta con la carrozzeria e inserti di colore nero lucido, il cofano motore rialzato con doppie prese d'aria ed esclusiva decalcomania, i cerchi in lega da 18" Gloss Black e tappo del serbatoio nero "by Mopar". Inoltre, per assicurare la libertà della guida open-air di una cabrio 4x4, la nuova Jeep Wrangler "X Edition" propone di serie l'esclusivo Freedom Top®, l'hard top rimovibile a tre pannelli in tinta con la carrozzeria.
Da sempre sinonimo di off-road, l'icona del marchio Jeep vanta una naturale predisposizione alla "customizzazione" come dimostrano le versioni speciali, prodotte in edizione limitata e numerata, che si sono succedute negli ultimi quattro anni. Ciascuna di essa, fin dal nome, celebra un anniversario importante nella storia Jeep o un luogo impervio dove il modello Wrangler offre il meglio di sé assicurando, anche nelle situazioni più impegnative, un'esperienza di guida senza eguali.
Ora tocca alla Jeep Wrangler "X Edition" raccogliere il testimone a conferma di quanto le serie speciali siano parte integrante dell'iconica vettura poiché, attraverso caratterizzazioni stilistiche e dotazioni specifiche, consentono di "moltiplicare" la personalità del modello, entrando così in contatto con nuovi target di clienti. Interpretazioni forti e distintive, capaci di elevare al massimo grado i valori di avventura, autenticità, libertà e passione che da sempre sono espressi dai prodotti Jeep e, in particolare, del modello Wrangler.
Lancia
"Milano AutoClassica" è anche l'occasione ideale per ammirare due vetture Lancia -nuova serie speciale Ypsilon "30th Anniversary" e la vettura storica cui questo modello è ispirato, la Ardea (1940)- a dimostrazione dell'esclusività del marchio declinata anche nella categoria di automobili di dimensioni contenute.
Ardea (1940)
L'Ardea fu presentata nell'autunno del 1939, in un contesto estremamente difficile per il Paese, a pochi mesi dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale, e per la Lancia, orfana da due anni del suo fondatore Vincenzo. Le redini dell'azienda erano in mano alla vedova Adele, che decise di produrre una vettura utilitaria che riproducesse in scala ridotta 9/10 le linee dell'Aprilia, già accolta con favore da pubblico e critica nel 1937.
La vettura fu presente sul mercato in quattro serie, dall'inizio del 1940 fino al 1953. Il nome dell'automobile riprendeva quello dell'omonima antica città laziale, a pochi chilometri da Aprilia e da Roma. L'Ardea monta un quattro cilindri a V stretto con valvole e albero di distribuzione in testa di soli 903cc di cilindrata - il più piccolo mai costruito dalla Lancia - che sviluppa una potenza di circa 30 cv per una velocità massima di circa 100 km/h.
Nonostante le dimensioni da "utilitaria", la vettura presenta tutte le caratteristiche di eleganza e raffinatezza comuni alle Lancia più importanti: interni in morbido panno grigio o nocciola, e disponibili a richiesta in pelle; una strumentazione completa che include tachimetro con contachilometri totale e parziale, indicatori del livello di carburante e della pressione dell'olio e l'orologio a carica manuale con durata di otto giorni; accessori lussuosi e al contempo discreti - in pieno stile Lancia - come il posacenere nascosto nel pomolo per l'apertura del cassetto e la tendina in raso avvolgibile che "oscura" parzialmente il lunotto per bloccare la penetrazione dei raggi del sole all'interno dell'abitacolo.
L'esemplare esposto sullo stand è una rara prima serie, esteticamente riconoscibile per la "cresta", un rilievo della carrozzeria con funzione di rinforzo che percorre tutto il padiglione fino alla targa dividendo in due metà il lunotto, e per il bagagliaio che, accessibile dall'interno, esternamente è ridotto ad uno sportellino.
Ypsilon "30th Anniversary"
In occasione del trentesimo compleanno del modello, Lancia presenta la serie speciale Ypsilon "30th Anniversary" con cui celebra una delle storie più longeve del panorama automobilistico: quattro generazioni e 2,7 milioni di unità vendute in tutta Europa.
La nuova serie speciale Ypsilon "30th Anniversary" racchiude tutte le caratteristiche vincenti del modello che in questi anni ha dimostrato di essere più di un'auto: piuttosto, un'autentica icona di stile, un vero e proprio oggetto di design, un veicolo sempre all'avanguardia.
Contraddistinta da un badge celebrativo sul montante e da una raffinata e inedita livrea Blu Oltremare che rinvia alla tradizione Lancia, la nuova versione propone cerchi in lega da 15'' in tinta nera con effetto diamantato e, a richiesta, può essere dotata di portellone posteriore nero, proprio come il primo modello lanciato nel 1985.
La ricca dotazione di serie e l'elegante rivestimento in tessuto e castiglio® di colore nero o beige rendono Ypsilon ancora più accattivante e sottolineano l'esclusività di una vettura che saprà certamente conquistare gli estimatori della qualità e dell'innovazione firmate Lancia.
Area esterna dedicata a test drive e giri in pista
Presso il Classic Circuit Arena, la pista esterna omologata e unica nel suo genere, sarà possibile vivere momenti esaltanti a bordo delle vetture Alfa Romeo, in particolare dell'icona moderna del marchio: la pluripremiata Alfa Romeo 4C Coupé che dà il meglio di sé proprio in pista, dove velocità, spazi di frenata ridotti e accelerazioni trasversali sono fondamentali per ottenere tempi sul giro di prim'ordine: da 0 a 100 km/h in soli 4,5 secondi netti, 258 km/h di velocità massima, punte di decelerazioni nell'ordine di 1,25 g e punte di accelerazione laterale superiori a 1,1 g. Tutto questo si ottiene con una distribuzione ottimale dei pesi - il 40% sull'asse anteriore, il 60% su quello posteriore - e un peso totale a secco di soli 895 kg - costituiti per la maggior parte da fibra di carbonio, alluminio, acciaio e SMC - oltre ad uno straordinario rapporto peso/potenza inferiore ai 4 Kg/CV.
Adrenalina pura anche a bordo della Abarth 695 Biposto, la "più piccola delle supercar", che propone su una vettura stradale le emozioni e la tecnologia di una vera auto da competizione. Lo dimostrano: motore 1.4 T-jet da 190 CV (il più potente mai installato su una vettura Abarth stradale, con una potenza specifica di 139 CV/Litro (un record assoluto per questa categoria di motori), soli 997 Kg di peso, un rapporto peso potenza di 5.2 Kg/CV (il migliore della sua categoria) e accelerazione da 0-100 km/h in soli 5.9'', un'agilità da primato grazie anche alle carreggiate allargate e al corpo vettura compatto.
Infine, il pubblico potrà provare sia la Jeep Renegade, "Novità dell'Anno 2015" per i lettori di Quattroruotee prima vettura Jeep a conquistare l'ambito titolo, sia la 500X, il nuovo crossover Fiat che esplora un'inedita dimensione dell'essere 500 dove stile, sostanza e made in Italy caratterizzano un'auto confortevole, prestazionale e sempre connessa con il mondo: è questo il lato X della bellezza, è questa l'anima di Fiat 500X.
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