Fca apre all'ibrido plug-in. Harald Wester capo dei due marchi conferma l'evoluzione green dei futuri modelli
Le Alfa Romeo e Maserati dei prossimi anni saranno anche ibride. Un'eresia? Roba da far storcere il naso ai puristi del mondo dei motori e agli appassionati dei due marchi sportivi italiani? Niente affatto. E per di più le Alfa Romeo e le Maserati saranno ibride plug-in, cioè capaci di marciare per qualche decina di chilometri spinte dal solo motore elettrico la cui batteria è ricaricata anche con la spina nel muro del garage o di un centralina in strada.
A confermare l'ibridizzazione del Tridente e del Biscione è Harald Wester, Chief technology Officer e numero uno di Alfa Romeo e Maserati, intervenuto al salone di Detroit.
Per Wester le ibride sono un passo obbligato nell'attuale scenario di mercato e fondamentali per rispondere alle sempre più restrittive normative per la riduzione delle emissioni di CO2. Del resto tutti dell'industria dell'automobile stanno scommettendo sulla tecnologia portata al successo da Toyota. Saranno ibridi i suv Alfa Romeo attesi per la seconda meta del 2016 e il Levante, lo sport utility di Maserati al debutto nei prossimi mesi. Del resto - spiega Wester - nell'area delle vetture premium e soprattutto in quella degli sport utility di alta gamma, il tema dell'ibrido è strategico per avere successo sui mercati globali.
Sempre al salone di Detroit, lo stesso Sergio Marchionne, numero uno di Fca, a una domanda diretta del Sole 24 Ore ha confermato che la tecnologia ibrida entrerà nelle auto del gruppo a partire da un minivan di prossima introduzione nel mercato Usa.
“Ci stiamo lavorando ha detto Marchionne - ed entro fine anno presenteremo il nuovo monovolume per gli USA anche a propulsione ibrida. Bisogna, però, evitare di innamorarsi di tecnologie che non danno ritorni economici tali da giustificano gli ingenti investimenti sostenuti. Quando sarà il momento, però, ci saremo anche noi”.
Ma non solo, Fca guarda anche all'auto che guida da sola, ma lo fa - spiega Marchionne - con un atteggiamento prudente e teso a evitare dispendiose fughe tecnologiche in avanti.
La svolta verde del Gruppo FCA parte dal Salone di Detroit 2015: “In passato siamo stati prudenti ma ora è il momento giusto”, ha dichiarato al Cobo Center il numero uno Sergio Marchionne. Il riferimento è alle ibride: “Ci stiamo lavorando da tempo e lanceremo il primo modello ibrido, la Chrysler Cross Country, a fine anno”.
A differenza della guida autonoma che Marchionne “prevede molto lontana”, ibride e fuel cell “in questo momento vanno veloci”. Un’ulteriore indicazione in questa direzione arriva da Harald Wester, a capo dei marchi Alfa e Maserati, per il quale le ibride sono ormai una soluzione obbligata anche per rispondere alle normative, imposte a qualsiasi latitudine, relative alle emissioni di CO2: la tecnologia ibrida plug-in potrebbe essere adottata sulle Suv Maserati (Levante) e Alfa in arrivo tra il 2015 e il 2016.
Il manager italo-canadese avverte poi che “non bisogna innamorarsi di una singola tecnologia”. Perché il nodo resta sempre lo stesso: queste tecnologie hanno bisogno d’investimenti che in questo momento non tutti possono permettersi, senza contare un ritorno economico non immediato. Sbagliare scelta potrebbe essere pericoloso per i conti di qualsiasi industria automobilistica. Non a caso FCA lavora “alla possibilità di partnership con fornitori sullo sviluppo di sistemi ibridi ed elettrici oppure direttamente con altri costruttori”. Smentita però
qualsiasi alleanza in questa direzione con Toyota: “Le condizioni per un eventuale accordo con Toyota non sarebbero per noi favorevoli”.
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