La doppia operazione del Gruppo Fca, cioè la vendita di 100 milioni di azioni e il prestito convertendo da 2,5 miliardi di dollari (fino a 2,875 miliardi con l’opzione green shoe in caso di super richiesta), viene definita come “win-win”. Un’espressione che significa “conveniente, vantaggiosa per tutti”.
FCA, oltre ad aumentare il flottante (cioè il numero dei titoli scambiabili in borsa), incassa subito una massiccia iniezione di liquidità, cioè soldi con i quali potrà decidere cosa fare: ridurre il debito, sostenere il piano industriale al 2018, che ha traguardi molto ambiziosi, gestire al meglio la cassa oppure tutte queste cose insieme. Il tutto attraverso un aumento di capitale “mascherato” o “differito”, che Marchionne non reputava necessario, salvo rimettersi al suo azionista (ma in finanza smentirsi o ricredersi è una “tattica” normale e spesso vantaggiosa). Considerando poi che i 100 milioni di azioni, visto il rialzo monstre delle azioni in Borsa (quasi il 60% dal 13 ottobre, primo giorno di quotazione) valgono alla data di oggi oltre 1,1 miliardi di euro lordi e che sono in “pancia” a FCA per circa 722 milioni, la plusvalenza netta potrebbe superare i 380 milioni, un tesoretto utile per molti versi.
Per investitori e risparmiatori l’operazione mostra un forte appeal soprattutto perché è collegata allo scorporo della Ferrari. Sia i 100 milioni di azioni, sia i titoli legati alla conversione obbligatoria del bond daranno diritto ad avere le azioni della Casa di Maranello, che verrà quotata nel terzo trimestre del 2015. Chi sottoscriverà le obbligazioni diventerà azionista con la conversione obbligatoria (scadenza 2016 o anticipata), ma nel frattempo verrà remunerato con un tasso di interesse, come se intanto avesse acquistato un Bot. Alla controllante Exor, la corsia preferenziale in fare di sottoscrizione consente di non “diluirsi”, cioè di mantenere inalterata al termine del periodo di conversione la quota del 31% nel capitale Fiat.
Il mercato ha mostrato di apprezzare anche i tempi di annuncio dell’operazione. Ieri a Piazza Affari le azioni FCA hanno chiuso a 11,17 euro, in progresso del 5,18% rispetto a giovedì e solo un filo al di sotto del massimo di 11,19 (+59% dal 13 ottobre). A conti fatti e
in attesa dei dettagli tecnici, i numeri dicono che questa è un’operazione positiva, o “win-win”. A conferma che la strategia Marchionne è stata fin qui vincente.
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