Cassino: da aprile parte la produzione dell'Alfa Romeo Giulia, oltre alle novità per tutti gli stabilimenti Italiani di FCA
Ad Aprile 2015 si parte: l’Alfa Romeo Giulia comincerà a camminare sulle linee dello stabilimento FCA di Cassino. Manca l’annuncio ufficiale, quello su carta intestata e prodotto dall’ufficio stampa, ma in una delle sale riunioni del Lingotto, ai sindacati europei riuniti in conclave, è stato annunciato proprio questo. La road map prevede che tutti gli impianti italiani arrivino alla piena occupazione e alla saturazione nel 2018, nessun licenziamento, anzi sono prevedibili assunzioni nell’area progetti.
Il nuovo corso Fca comincia ad uscire dalle nubi dell’incertezza e della non ufficialità, sono i numeri a dirlo ed anche il rappresentante dei metalmeccanici della Cisl, Ferdinando Uliano che parla di “Maggiori garanzie sulla saturazione degli impianti e conferma del piano illustrato a maggio a Detroit”.
L’avvio della produzione a Cassino e la successiva presentazione del modello a giugno, saranno il “la” per la partenza di quel piano che porterà dal 2015 al 2017 alla produzione di otto nuovi modelli Alfa Romeo, tra Cassino e Mirafiori. La divisione tra i due stabilimenti, è stata decisa solo perché nell’impianto Cassinate non c’è abbastanza spazio per produrre tutte le Alfa, auto che da qui al 2018 saranno 400 mila all’anno, spalmate tra i due stabilimenti.
Nello stabilimento di Cassino, intanto, proseguono i lavori di adeguamento, sono 1500 circa gli operai a lavoro per mettere a punto le nuove linee, sulle quali cammineranno i pianali del segmento D, quello che riguarda la Giulia, la Giulia Station Wagon ed anche un SUV: modelli che dovrebbero far sì che la cassa integrazione e l’utilizzo dello stabilimento a percentuali
irrisorie, possano diventare solo un lontano ricordo.
Una sfida immensa che però Fca è convinta di vincere grazie ad un piano che parla di sviluppo e non di licenziamenti, di nuovi modelli ed anche nuove assunzioni, “elementi che rispondono a quanti in Italia sostenevano l’esatto contrario”: queste le parole di Ferdinando Uliano, segretario Nazionale Fim-Cisl e coordinatore del comitato aziendale europeo dei sindacati.
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