La nuova Fiat 500X, il futuro dell’Alfa Romeo che lui spera avviata verso un boom, E poi le critiche al governo europeo di Bruxelles, Un chiaro invito ad appoggiare il governo Renzi, ma su tutto aleggia come un fantasma l’ombra della presidenza Ferrari che riceverà tra dieci giorni. Sergio Marchionne è stato il protagonista del salone dell’Auto di Parigi dove però, come suo tipico, ha parlato più di finanza che di automobili spaziando tra politica ed economia. Una presenza a tutto campo, da uno stand all’altro, guastata solo da un raffreddore che ha reso ancora più roca la sua voce. Ecco gli argomenti toccati. Marchionne con la sua presenza dirompente ha condizionato anche Montezemolo, irrompendo a metà della sua conferenza stampa, sedendosi di fianco a lui e mettendo “i freni inibitori” all’attuale presidente della Ferrari che da quel momento ha parlato con meno coinvolgimento.
FERRARI – Non si poteva ovviamente con Marchionne non toccare l’argomento Ferrari. “Mi chiedete tutti se posso gestire la Ferrari anche non stando a Maranello. Si può fare. In fondo Montezemolo quando era presidente Confindustria passava gran parte del suo tempo a Roma, non a Maranello. Io poi riesco pure a gestire la Chrysler stando in Italia, no? Briatore dice che non ho il tempo Perchè lavoro già 22 ore al giorno? Beh, mi alzerò prima al mattino“.
SUV – Quando gli è stato chiesto se lo ingolosiva il fatto che la Porsche ha annunciato di aver costruito ben 580mila esemplari del Suv Cayenne in 12 anni dall’inizio della produzione, Marchionne non si è scomposto. “Io non ho detto che voglio alzare la produzione della Ferrari. Dico solo che Potremmo fare più macché, fino a 10mila se le condizioni del mercato lo permetteranno perché un cliente può aspettare una Ferrari per sei mesi, non per 18 mesi. Quelli sono clienti persi. Ciò non significa che la Ferrari si metterà a fare i Suv per aumentare la produzione, se mi chiedete questo. La Ferrari resterà unica ed esclusiva, Il rivale della Porsche per noi come marchio è la Maserati che infatti il Suv lo avrà a breve“.
ALFA ROMEO – Quello del Biscione è un argomento che gli sta a cuore perché Marchionne spera di ripetere il successo Maserati anche con l’Alfa Romeo. Ma servono nuove automobili. “Faremo sette modelli nuovi Alfa Romeo da qui al 2018. L’avevo annunciato a maggio, confermo i progetti. Vogliamo arrivare a 400mila auto. E poi l’Alfa Romeo dovrà fare un programma sportivo. Per ora non è nei piani, ma qualcosa si dovrà fare, anche se non presto. Prima servono i prodotti, i modelli, poi le corse“.
SPIDER FIAT – La versione Fiat della Mazda Mx5 non arriverà tanto presto invece. Quella che dovrebbe chiamarsi Fiat 124 Secondo Marchionne “Arriverà A fine 2015 o all’inizio del 2016; l’avremmo voluta anche prima ma i giapponesi non erano in grado di produrla per quella data“.
IBRIDO ED ELETTRICO – “Il nostro primo ibrido vedrà la luce nel 2016 con Il lancio del nuovo minivan americano. L’elettrico puro? Sono tutti bellissimi concetti, Ma bisogna fare i conti con la realtà. Quando abbiamo presentato l”auto elettrica pensavamo di riempire il mondo di auto elettriche e invece...”
INCENTIVI DELL’AUTO – “Non aiutano a rilanciare il mercato automobilistico, deformano la domanda del mercato, ne abbiamo pagato il prezzo, si è visto“.
EMISSIONI – Per una volta Marchionne si è trovato d’accordo col suo “nemico”Winterkhorn, il capo del gruppo Volkswagen. Il quale ha sollecitato la comunità europea a non abbassare ancora di più i limiti europei di emissioni di CO2. “Condivido le preoccupazioni di Winterkorn, Arrivare ai nuovi obiettivi potrebbe essere davvero costoso, e non può che avere ripercussioni negative sul costo finale delle auto perché i costruttori non possono sobbarcarsi i costi“.
MERCATO – Il mercato europeo sta ripartendo leggermente. Almeno i dati di vendita di settembre sono positivi. “È un segnale positivo, non so però se è una base solida per dire che il mercato sta ripartendo o che le condizioni si sono fatte migliori? Ma bisogna vedere i conti finali per vedere le prospettive 2015. Gohsn (presidente Renault e Nissan, ndr) annuncia 3-4% di aumento, io però non lo vedo così. Vediamo chi ha ragione“.
RENZI – Al presidente del consiglio Renzi Marchionne ha dato ampio credito già durante la visita in Usa e ha ripetuto gli elogi, lodando la sua politica e il suo governo. “Bisogna appoggiare questo governo sulla manovra del Tfr, anche se costa soldi a noi aziende. Sulla destinazione alla busta Paga del Tfr sono d’accordo. Posso capire che abbia conseguenze significative sul bilancio delle aziende, ma io capisco l’obiettivo di Renzi: è quello di
cominciare a creare condizioni per Il rinnovo della domanda. Tutte quelle sono cose buone da fare, l’obiettivo è quello giusto. Dobbiamo smettere di dire no sistematicamente a tutte le richieste Per cambiare qualcosa“.
L’EURO FORTE – “In questi ultimi giorni l’euro si è deprezzato davanti al dollaro, Io spero che continui a scendere. Gli americani non ci hanno pensato due volte a far scendere il dollaro per far ripartire le industrie. Magari arrivasse a l rapporto di 1 a 1“.
Fonte auto.it
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