Una due giorni all'insegna della nostalgia e del recupero di un piccolo, grande pezzo di patrimonio storico dell'auto all'italiana: il 6 e 7 settembre si terrà infatti nel Torinese l’Autobianchi International Meeting, evento clou dell'anno organizzato dal Registro Autobianchi, un ente no-profit che, tra l'altro, si occupa di praticare e diffondere la ricerca, l'acquisto, il corretto restauro, la conservazione, la manutenzione e l'uso dei veicoli Autobianchi di interesse storico. L'inizio del raduno è previsto presso il Mirafiori Motor Village, in piazza Cattaneo di Torino. Dalle 9 alle 13 saranno esposti nell’area esterna del centro polivalente di piazza Cattaneo i modelli che hanno costituito la storia del marchio: le mitiche Bianchina, Stellina, Primula, Giardiniera e A112, per tacere delle più rare A111 o delle più moderne Y10. Il programma completo è sul sito autobianchi.org.
Nata nel 1955 come partecipazione paritaria tra la divisione auto della Bianchi (che all'epoca produceva cicli, motocicli e, appunto, auto), Pirelli e Fiat, l'Autobianchi divenne interamente di proprietà Fiat con la cessione delle quote da parte di Bianchi (1958) e Pirelli (1968). Lo stabilimento era a Desio, in Brianza, e l'obiettivo dichiarato duplice: sperimentare con un marchio più di nicchia le soluzioni tecniche che poi sarebbero state appannaggio del Lingotto (quali la trazione anteriore sulla Primula del 1964 e sulla A111 del 1969, o il motore Fire sulla Y10 (nella foto) del 1985, senza dimenticare la A112, vero e proprio laboratorio viaggiante per la futura Fiat 127) e allestire varianti più lussuose (uno degli slogan era “la fuoriserie di serie”)
di auto su base Fiat dalla Bianchina alla Stellina partendo dalla 500 (che, nella versione Giardiniera, continuò la carriera con il marchio Autobianchi fino al 1977), fino alla più recente Y10 (che condivideva buona parte dell'impostazione con la Panda). Il canto del cigno nel 1992 con la chiusura dello stabilimento di Desio (le ultime Y10 sono uscite da Arese, Pomigliano d'Arco e Mirafiori) e l'abbandono del marchio nel 1995 a favore di Lancia.
Fonte alvolante.it
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