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Le nuove Alfa Romeo saranno progettate a Modena








La sede Iveco bus di Modena, già Orlandi, chiude i battenti. Tutte le attività saranno trasferite a Verona presso le Officine Brennero e quello che un tempo era un polo produttivo di autobus diventerà un centro di ricerca e sviluppo della Maserati dove saranno impiegati “centinaia di ingegneri”. Verona diventerà così il centro per la vendita dell’usato di Iveco bus mentre le preconsegne dovrebbero essere delegate ai concessionari Iveco. I tempi di questa operazione sono strettissimi. La ex Orlandi, infatti, consegnerà le chiavi al gruppo Fiat in questi giorni.


Si tratta di una operazione che cambierà la geografia della presenza a Modena del gruppo Maserati - Alfa Romeo, e proprio il marchio del Biscione avrà qui i suo cervelli. Si arriverà, stando alle voci che si rincorrono in queste ore, a quasi duemila persone coinvolte in un progetto dove gli ingegneri avranno un ruolo prioritario.
Proprio alla ex Orlandi, infatti, si costruirà l’Alfa del futuro. Non in termini reali ma virtuali. Qui nasceranno i nuovi motori, qui si studieranno le nuove auto - la prossima sarà in concorrenza in una fascia medio alta tra le auto sportive di grossa cilindrata - qui ci sarà tutta la parte di sviluppo e studio del prodotto. Proprio alla ex Orlandi, già di proprietà Fiat.
Il gruppo automobilistico, nei giorni scorsi, ha avuto un passaggio ufficiale anche tra l’amministratore delegato Harald Wester e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Il Comune, ovviamente, di fronte ad un progetto così grandioso nei numeri e nella sostanza non ha potuto fare altro che allargare le braccia compiaciuto. Le prossime settimane saranno decisive per capire che cosa porterà, in concreto, questo piano di sviluppo.
È il seguito del caso del “capannone fantasma” che nei mesi scorsi aveva raccontato la Gazzetta. Nessuna insegna all'esterno del capannone (adiacente allo stabilimento di Maserati Corse). Ma all'interno un pool di oltre 200 ingegneri lavora per cercare di “soddisfare” le aspettative del numero uno di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne. Il capannone “segreto” è in via Canaletto, angolo via delle Nazioni, in quello stabilimento dove un tempo veniva prodotta la Mangusta De Tomaso, prima di essere rilevato dalla Casa del Tridente, che ne ha fatto la sede del reparto Maserati corse. Per quanto ancora segretamente, gli ingegneri che da mesi sono all'opera a Modena dovranno lavorare per arrivare a “sfornare” ben otto nuovi modelli fra il quarto trimestre 2015 e il 2018.

Gli investimenti stimati sono pari a cinque miliardi di euro. La previsione è di un volume di vendite di 400mila unità nel 2018, a fronte delle 74mila del 2013. «Abbiamo bisogno di tornare alle origini – ha detto da Detroit Harald Wester, responsabile Alfa Romeo e ad di Maserati – al nostro Dna. Abbiamo iniziato a farlo con la 4C, con la quale Alfa torna sul mercato americano». Questo conferma che Modena rimane una punta eccellente nei piani di Fiat

Chrysler, ma non che rientri anche nei progetti di produzione. Per la produzione delle nuove Alfa, infatti, i fari sono puntati su Cassino e Mirafiori. Una novità in qualche modo, visto che alla vigilia della presentazione del piano, qui a Modena ci si aspettava l'annuncio di nuove produzioni Alfa proprio nello stabilimento di via Ciro Menotti, dove già viene prodotta l'Alfa 4C. E invece si è parlato di Maserati. Ma questa è un’altra storia. 
Fonte Gazzetta di Modena
Ricapitolando: 
Torna la trazione posteriore su tutta la gamma
Tornano dei motori degni di un "cuore sportivo"
Torna un design emozionante ed "emozionale" 
Torna il museo come (e meglio) di prima... ad Arese!!!
Tornano dei tecnici "Alfa Romeo", con tanto di sede progettuale non ad Arese ma a Modena
Alfa torna in America e nel resto del mondo
Torna una gamma completa
Alfa rimane 100% Italiana

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