CASSINO (Frosinone) - Cinque nuovi modelli tra il 2015 al 2018: la mission produttiva dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano si va definendo anche se il modello ingegnerizzato al momento è solo la Giulia, mentre in via di progettazione ed in fase avanzata c’è il primo Suv Alfa. A seguire ci saranno due coupé (probabilmente una spider ed una cabrio con cambiamenti relativi più alla carrozzeria che alla meccanica). Infine, è prevista la salita produttiva di un modello “x” CHE arriverà fra 4 anni ma è ancora tutto da definire. Il comun denominatore di questa produzione - dalla Giulia in poi - è anche l’esclusiva prestigiosa dello stabilimento di Piedimonte, la famosa piattaforma “Giorgio” sviluppata dalla Maserati di Modena per restituire la trazione posteriore ai modelli Alfa, che avranno motorizzazioni di derivazione Maserati e con supervisione Ferrari. Perché il rilancio Alfa Romeo sarà nel segno della sportività delle prestazioni che si collocheranno al top delle rispettive categorie ed in concorrenza diretta con le blasonate teutoniche. Va detto che nel frattempo andrà avanti con un restyling la produzione della Giulietta (sulla linea di montaggio ex Croma) fino a quando il mercato mostrerà di gradire un modello che ha riscosso comunque un buon successo anche nel resto d’Europa. Essendo 8 i modelli in arrivo entro il 2018, e cinque di questi saranno montati a Cassino, vuol dire che la gran parte dei 5 miliardi di euro di investimenti saranno
effettuati a Cassino. A Mirafiori nascerà un Suv Alfa top di gamma (quello di Cassino sarà un Suv di proporzioni medie) ed la nuova ammiraglia che si collocherà molto al di sopra dell’ultima Alfa Romeo 166 uscita di produzione ormai da due anni. L'obiettivo fissato da Marchionne è quello di passare dalle 75mila unità vendute nel 2013 alle 400mila previste fra quattro anni. Insomma, la nuova vita dell'Alfa Romeo, marchio al centro di rumors sulle mire del gruppo Volkswagen, ha imboccato una direzione definita dall’utilizzo per tutti i modelli di oltre 200 ingegneri guidati da capi progetto tutti “made in Ferrari”.
Fonte linchiestaquotidiano.it
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