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Far fronte alle esigenze del cliente, continuando ad alzare l’asticella della qualità creativa. Ha le idee chiare Davide Boscacci, Group Creative Director di Leo Burnett, da circa sei mesi alla guida del reparto creativo dell’ufficio torinese dell’agenzia guidata da Giorgio Brenna. Una realtà radicata in Italia, ma proiettata sui mercati globali grazie alla lunga collaborazione con il Gruppo Fiat e più che mai dopo l’integrazione con Chrysler e la nascita di FCA. “Questo passaggio ha aperto grandi opportunità, ampliando i nostri orizzonti – racconta Boscacci -. Magari si parla poco di noi, eppure la sede di Torino rappresenta una delle agenzie che producono di più in Italia. Da qui partono molte delle campagne mondiali di brand importanti come Fiat, Jeep, Dodge, Chrysler, Iveco, Fiat Professional. L’ultimo spot che abbiamo realizzato per 500 per i mercati internazionali andrà anche negli Stati Uniti”. In qualità di headquarter di FCA, Leo Burnett Torino rappresenta una delle poche realtà italiane che esportano creatività. “Per un creativo è una grande occasione lavorare su progetti di respiro globale – continua -. Un cliente come FCA ci consente di metterci alla prova su marchi prestigiosi, sostenuti da budget ancora rilevanti e ci impegna in produzioni di alto livello. E’ una sfida stimolante per noi: siamo una realtà dimensionalmente ben strutturata per il mercato italiano, ma sviluppiamo una quantità incredibile di progetti per un cliente che sta vivendo un periodo di grandissimo cambiamento e questo significa anche confrontarsi con logiche molto complesse. Ma voglio sottolinearlo: ho la fortuna di lavorare con un team di creativi temprati nel fuoco”. Fondamentale è anche il processo di integrazione fra Leo Burnett e Arc. “Nonostante il media televisivo resti ancora centrale per Fiat – sottolinea il direttore creativo -, le operazioni diventano sempre più articolate. Per questo c’è bisogno di abbattere le barriere fra i reparti creativi, unificando i processi. Questa stretta collaborazione sta portando risultati”. Un bilancio positivo quello tracciato da Boscacci, consacrato dal successo della recente campagna ‘Mondiali’ realizzata per Fiat e che vede protagonisti Giovanni Trapattoni e Bruno Pizzul: un progetto di comunicazione che in poco tempo è diventato un piccolo cult ‘nazionalpopolare’, nell’accezione migliore del termine. “Stiamo cominciando a raccogliere i frutti del lavoro portato avanti in questi mesi – prosegue il pubblicitario -. L’impegno profuso dai vertici del gruppo nella riorganizzazione dell’agenzia è stato tutto orientato a portare alla luce il talento. Ma per noi questo è solo l’inizio del percorso. Il nostro obiettivo è ridare a Leo Burnett Torino il giusto posto nella mappa delle agenzie italiane. Dovremo puntare sempre di più sulla nostra dimensione internazionale. Abbiamo realizzato una bella campagna su base nazionale, ma non ci basta. Vogliamo emergere come una realtà capace di realizzare prodotti strategicamente interessanti a tutti i livelli. Abbiamo diverse campagne che sono attualmente in produzione e altri progetti che abbiamo iscritto a Cannes che a mio avviso vanno proprio in questa direzione”.
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