Il sogno di tornare a produrre un motore completo a Torino passa da Carmagnola. Lì c'è la Teksid, l'azienda della Fiat nata a fine anni 80 dallo scorporo delle attività siderurgiche del gruppo. È un sito produttivo fondamentale per realizzare i propulsori della casa torinese, perché ne produce le scocche in alluminio. Ebbene, da qualche giorno FCA ha iniziato a spostarvi un numero via via maggiore di lavoratori. Anzi, verranno assunti anche alcuni interinali per qualche mese e le indiscrezioni parlano di piani ancora più espansivi per il 2015. Tutte mosse che fanno pensare, appunto, che l'assegnazione di un motore all'ex reparto meccaniche di Mirafiori sia comunque imminente.
Del resto, anche se oggi sono sempre più tecnologici, i motori continuano a nascere in fonderia. Per realizzarli servono testate, basamenti, monoblocchi, che si ottengono lavorando l'alluminio. E il fatto che la Fiat vi stia spostando sempre più addetti indica che il settore si sta rivitalizzando. Una settimana fa l'azienda ha annunciato ai sindacati che circa 45 lavoratori saranno trasferiti in comando-distacco dalle Presse e dalle Carrozzerie di Mirafiori alla Teksid e lo stesso accadrà ad altri 20 in arrivo dalla Magneti Marelli di San Benigno. Non solo: nei giorni scorsi sono stati presi 20 interinali e altrettanti saranno assunti a breve.
Così la fonderia di Carmagnola tornerà ad avere una forza lavoro di circa 900 unità, dopo anni di grandi sofferenze e di cassa integrazione sfruttata in modo piuttosto massiccio. "L'azienda si sta attrezzando per produrre di più: vuol dire che le richieste del mercato si stanno riprendendo, o anche che ci sono altri movimenti in vista", commenta Dario Basso, il funzionario della Uilm-Uil che segue lo stabilimento.
Al tempo stesso, la casa torinese ha pure comunicato che altri cento tra operai e impiegati delle Carrozzerie saranno assorbiti a titolo definitivo nel reparto Powertrain, un tempo noto come Meccaniche. Oggi in quell'area di Mirafiori si fabbrica un cambio che molti considerano già piuttosto "vecchio" per i tempi del mercato dell'auto. Ed è la somma di tutti questi segnali che spinge molti addetti ai lavori a pensare che la fabbrica di corso Tazzoli si stia preparando ad assemblare un motore, cosa che non accadeva da anni.
Per ora, tuttavia, non c'è nulla di ufficiale. Ci si aspettava una conferma definitiva da Sergio Marchionne durante l'esposizione del piano industriale avvenuta a Detroit il 6 maggio, ma l'ad di Fca non è sceso così nel dettaglio. Eppure Claudio Chiarle, leader della Fim-Cisl Torino, resta assai ottimista. Anzi, spiega che "è possibile che non ci sia soltanto un motore, ma un'intera filiera produttiva da ricostruire". Secondo il sindacalista sarebbe un bel segnale, sia per Mirafiori "perché diversificherebbe le proprie attività", sia per l'indotto "perché aumenterebbe la mole di lavoro per i fornitori".
Insomma, sarebbe un bel colpo per la fabbrica simbolo della Fiat, che in ogni caso beneficerà di un maxi investimento sulle Carrozzerie: in base agli annunci del management, il reparto si occuperà di tre nuovi modelli entro il 2018, a cominciare dal Suv Maserati Levante. Per il momento, non si vedono nuove linee nello stabilimento di corso
Tazzoli, anzi i lavori non risultano essere neppure partiti. Ma potrebbe trattarsi di una questione di giorni: secondo voci di corridoio, infatti, il Gec, il comitato strategico di Fiat-Chrysler, avrebbe deliberato il via libera all'investimento su Torino già due settimane fa.
Del resto, anche se oggi sono sempre più tecnologici, i motori continuano a nascere in fonderia. Per realizzarli servono testate, basamenti, monoblocchi, che si ottengono lavorando l'alluminio. E il fatto che la Fiat vi stia spostando sempre più addetti indica che il settore si sta rivitalizzando. Una settimana fa l'azienda ha annunciato ai sindacati che circa 45 lavoratori saranno trasferiti in comando-distacco dalle Presse e dalle Carrozzerie di Mirafiori alla Teksid e lo stesso accadrà ad altri 20 in arrivo dalla Magneti Marelli di San Benigno. Non solo: nei giorni scorsi sono stati presi 20 interinali e altrettanti saranno assunti a breve.
Così la fonderia di Carmagnola tornerà ad avere una forza lavoro di circa 900 unità, dopo anni di grandi sofferenze e di cassa integrazione sfruttata in modo piuttosto massiccio. "L'azienda si sta attrezzando per produrre di più: vuol dire che le richieste del mercato si stanno riprendendo, o anche che ci sono altri movimenti in vista", commenta Dario Basso, il funzionario della Uilm-Uil che segue lo stabilimento.
Al tempo stesso, la casa torinese ha pure comunicato che altri cento tra operai e impiegati delle Carrozzerie saranno assorbiti a titolo definitivo nel reparto Powertrain, un tempo noto come Meccaniche. Oggi in quell'area di Mirafiori si fabbrica un cambio che molti considerano già piuttosto "vecchio" per i tempi del mercato dell'auto. Ed è la somma di tutti questi segnali che spinge molti addetti ai lavori a pensare che la fabbrica di corso Tazzoli si stia preparando ad assemblare un motore, cosa che non accadeva da anni.
Per ora, tuttavia, non c'è nulla di ufficiale. Ci si aspettava una conferma definitiva da Sergio Marchionne durante l'esposizione del piano industriale avvenuta a Detroit il 6 maggio, ma l'ad di Fca non è sceso così nel dettaglio. Eppure Claudio Chiarle, leader della Fim-Cisl Torino, resta assai ottimista. Anzi, spiega che "è possibile che non ci sia soltanto un motore, ma un'intera filiera produttiva da ricostruire". Secondo il sindacalista sarebbe un bel segnale, sia per Mirafiori "perché diversificherebbe le proprie attività", sia per l'indotto "perché aumenterebbe la mole di lavoro per i fornitori".
Insomma, sarebbe un bel colpo per la fabbrica simbolo della Fiat, che in ogni caso beneficerà di un maxi investimento sulle Carrozzerie: in base agli annunci del management, il reparto si occuperà di tre nuovi modelli entro il 2018, a cominciare dal Suv Maserati Levante. Per il momento, non si vedono nuove linee nello stabilimento di corso
Commenti
Posta un commento