Visita a sorpresa, quella di Sergio Marchionne, agli stabilimenti Maserati di Grugliasco, nel Torinese: l'amministratore delegato di FCA ha voluto capire di persona i motivi che hanno spinto più del 10% delle maestranze ad aderire allo sciopero di settimana scorsa, indetto da Fiom-Cgil, e che avevano portato lo stesso Marchionne a bloccare gli straordinari e a fermare il trasferimento di 500 lavoratori da Mirafiori (oggi quasi inattiva) a Grugliasco, condendo l'opera con una missiva alle tute blu.
Alle fine, nel gioco delle parti ha prevalso la linea morbida: di fatto, l'ad è tornato sui suoi passi, scongelando gli straordinari e avallando lo spostamento dei 500 addetti. Marchionne si è trattenuto per un'ora e, dopo avere discusso con team leader e rappresentanze dei lavoratori, ha dato il via libera alla prosecuzione dell’impegno a partire dal 1 settembre. Torna il sereno, almeno fino alla prossima vertenza: pare che a Marchionne, inizialmente, non fosse andata giù l'ora di sciopero proclamata dalla Fiom nello stabilimento Maserati, per protestare sull’organizzazione del lavoro e i turni.
"È stato un blitz a sorpresa, ma non ci stupisce più conoscendo l'eclettismo imprenditoriale dell'ad" ha commentato Claudio Chiarle, segretario della Fim-Cisl Torino. "Non ho mai creduto al fatto che l'azienda bloccasse lo stabilimento Maserati e sinceramente pensavo che ci mettesse un po' più di tempo per uscire dal vicolo cieco in cui si era cacciata. D'altra parte, poteva risolvere la questione solo chi aveva preso la decisione". Critica invece la Fiom, che con il segretario provinciale Federico Bellono parla di "marcia indietro" da parte del top manager: "Se, come pare, Marchionne è stato a Grugliasco anche per rendersi conto di persona della situazione, bene avrebbe fatto a incontrare anche i delegati della Fiom-Cgil, tanto più se lo sciopero di un'ora da loro indetto una settimana fa è stato una delle pietre dello scandalo”.
Fonte alvolante.it
Alle fine, nel gioco delle parti ha prevalso la linea morbida: di fatto, l'ad è tornato sui suoi passi, scongelando gli straordinari e avallando lo spostamento dei 500 addetti. Marchionne si è trattenuto per un'ora e, dopo avere discusso con team leader e rappresentanze dei lavoratori, ha dato il via libera alla prosecuzione dell’impegno a partire dal 1 settembre. Torna il sereno, almeno fino alla prossima vertenza: pare che a Marchionne, inizialmente, non fosse andata giù l'ora di sciopero proclamata dalla Fiom nello stabilimento Maserati, per protestare sull’organizzazione del lavoro e i turni.
"È stato un blitz a sorpresa, ma non ci stupisce più conoscendo l'eclettismo imprenditoriale dell'ad" ha commentato Claudio Chiarle, segretario della Fim-Cisl Torino. "Non ho mai creduto al fatto che l'azienda bloccasse lo stabilimento Maserati e sinceramente pensavo che ci mettesse un po' più di tempo per uscire dal vicolo cieco in cui si era cacciata. D'altra parte, poteva risolvere la questione solo chi aveva preso la decisione". Critica invece la Fiom, che con il segretario provinciale Federico Bellono parla di "marcia indietro" da parte del top manager: "Se, come pare, Marchionne è stato a Grugliasco anche per rendersi conto di persona della situazione, bene avrebbe fatto a incontrare anche i delegati della Fiom-Cgil, tanto più se lo sciopero di un'ora da loro indetto una settimana fa è stato una delle pietre dello scandalo”.
Fonte alvolante.it
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