Alfa Romeo correrà da sola, questa dovrebbe essere una delle mosse, che Sergio Marchionne presenterà il 6 maggioall’interno del piano industriale per il Gruppo Fiat. Lo ha anticipato l’autorevole Automotive News, che riguardo al rilancio di Alfa ha citato fonti interne, che hanno spiegato che per il rilancio e per la credibilità del Marchio del Biscione sarebbe indispensabile uno scorporo, per evidenziare i ricavi e le perdite.
Alfa Romeo dovrà mostrare quanto vale, molto di più di ora. Per rilanciarsi Alfa Romeo dovrà tornare diffusa e conosciuta fuori dall’Italia e una delle chiavi sarà la rete di vendita, che negli Stati Uniti d’America potrebbe essere garantita dai concessionari Fiat e fuori dagli USA da Jeep.
Ma per vendere di più, molto di più, Marchionne probabilmente ipotizzerà 300.000 immatricolazioni come traguardo (una crescita del 400%), serviranno i prodotti. Sei nuovi modelli in cinque anni quindi, dal 2015 al 2020, saranno il cardine dell’ambizioso progetto. La commercializzazione inizierà nel 2016.
La berlina e la wagon media (Giulia) e il SUV compatto realizzati a Cassino, la grande berlina (Alfetta) e il SUV grande a Mirafiori e anche la Spider che sarà prodotta in Italia. Quindi ci sarà anche una rodaster Alfa Romeo. Come noto, la trazione sarà posteriore e integrale, a seconda dei modelli, i V6 turbo benzina per le top di gamma saranno i Maserati realizzati in Ferrari e a Termoli (Campobasso), ma ci sarà anche il performante 1750 turbo (della 4C) in nuove evoluzioni, realizzato a Pratola Serra, e i turbo diesel, sempre costruiti a Pratola Serra dalla VM Motori di Cento.
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