Il presidente della Exor, la holding che controlla il Lingotto, sostiene che nel piano di Fiat Chrysler la componente tricolore ha un ruolo di primo piano. Lo sviluppo "non prevede l'apporto di nuovo capitale". Su Rcs: "Sottoscritto più nell'aumento per evitare fallimento"
MILANO - Il piano di Fiat Chrysler Automobiles non prevede aumenti di capitale che debbano richiedere risorse dirette alla holding Exor, mentre - dal punto di vista industriale - all'Italia è garantito "grande sviluppo". "I prossimi 5 anni si annunciano
ricchi di sfide importanti. Fca e Cnh Industrial hanno presentato piani di sviluppo quinquennali che contengono obiettivi ambiziosi. Le società che Exor possiede stanno lavorando per essere nel 2018 molto più forti e competitive di oggi".
Lo ha ribadito il presidente Exor, John Elkann rispondendo agli azionisti della holding di casa Agnelli, aprendo l'assemblea nella fabbrica Giovanni Agnelli di Grugliasco, dove si producono le Maserati. Proprio guardando al portafoglio della holding, Elkann dice: "Vorremmo fare uno o due grandi investimenti nel futuro per avere accanto a Fca e Cnh un altro fratellino o sorellina. Una società simile con radici in Europa o America e che operi in tutto il mondo. Pensiamo più a una società che operi nei servizi che in ambito industriale", ha aggiunto.ricchi di sfide importanti. Fca e Cnh Industrial hanno presentato piani di sviluppo quinquennali che contengono obiettivi ambiziosi. Le società che Exor possiede stanno lavorando per essere nel 2018 molto più forti e competitive di oggi".
Su Fiat, "nella lettera agli azionisti (di Exor, ndr) avevo confermato la disponibilità di Exor a fornire alle partecipate nuove risorse quando necessarie", ha aggiunto. "In caso di necessità - ha detto Elkann - Exor è pronta a fare la sua parte. Il piano che Fca ha presentato è stato considerato finanziabile dalla propria struttura di capitale attuale. Guarderemo ai fabbisogni di
capitale delle nostre partecipate e se i progetti di sviluppo saranno profittevoli e richiederanno capitali li considereremo prioritari". Quanto agli obiettivi della casa automobilistica, per Elkann "i target del piano di Fca sono credibili e non velleitari".
Quanto ai discorsi industriali, "La componente italiana di Fca è importante e ha grandi possibilità di sviluppo. Il piano prevede il pieno utilizzo degli impianti italiani e l'impiego di tutta la relativa forza lavoro", ha ancora detto Elkann. "Il piano Fca - ha aggiunto Elkann rispondendo alle domande degli studenti che hanno partecipato all'assemblea di Exor - attribuisce grande valore alla componente italiana del gruppo, sia se guardiamo ai marchi coinvolti sia alle produzioni. La componente italiana ha possibilità di sviluppo che non saremmo riusciti a immaginare senza Chrysler. Molta parte della strategia Premium di Fiat poggia sulla valorizzazione di marchi come Maserati e Alfa Romeo che hanno l'obiettivo di produrre automobili uniche, capaci di unire eccellenza tecnologica più avanzata con lo stile italiano che il mondo chiede e apprezza. Siamo in una fabbrica che fino a qualche anno fa non esisteva e che adesso sta producendo vetture che sono prodotte in tutto il mondo".
Al di fuori del Lingotto, Elkann ha anche parlato degli interessi editoriali di Exor: non esclude un aumento della quota nell'Economist, oltre l'attuale 5%, mentre per Rcs, editore di Corriere e Gazzetta, "l'incremento della quota di Cairo è positivo, vuol dire che crede nella società, pensa che sia ben gestita". Sulla solidità dell'editore garantisce: "Non c'è assolutamente a mia conoscenza il bisogno di aumentare ancora il capitale di Rcs". Quanto alla crescita del passato, che ha portato Fiat a essere primo azionista: "Siamo storicamente un azionista di Rcs come Fiat e abbiamo sottoscritto un aumento di capitale per una quota più grande della nostra e per evitare il fallimento. Noi abbiamo fatto in modo che l'aumento di capitale si facesse e questo ha permesso di rifinanziare la società. Lo abbiamo fatto perchè credevamo che Rcs avesse un futuro e questo è a oggi dimostrato".
Fonte: http://www.repubblica.it/
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