A Modena, località San Matteo, si trova un “capannone fantasma”, dove sta vivendo il progetto “Giorgio” messo a punto dal gruppo Fiat per rilanciare il marchio Alfa Romeo. Nessuna insegna all'esterno del capannone, adiacente allo stabilimento di Maserati Corse. Ma all'interno un pool di oltre 200 ingegneri lavora per cercare di “soddisfare” le aspettative del numero uno di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, che a Detroit ha annunciato le strategie per il futuro citando proprio lo stabilimento modenese come fucina di idee: più auto (si punta a sette milioni di auto vendute nel 2018, con 55 miliardi di euro di investimenti anche su ricerca e sviluppo) e, soprattutto, il rilancio di Alfa Romeo. Ed è qui a Modena che il gruppo automobilistico ha scelto di “posizionare” i suoi esperti, in quella "Motor Valley" famosa per i suoi marchi di lusso, come Maserati e Ferrari, capaci da sempre di portare alta la bandiera del "Made in Modena" motoristico nel mondo. Il capannone “segreto” è in via Canaletto, angolo via delle Nazioni, in quello stabilimento dove un tempo veniva prodotta la Mangusta De Tomaso, prima di essere rilevato dalla Casa del Tridente, che ne ha fatto la sede del reparto Maserati corse. Per quanto ancora segretamente, gli ingegneri che da mesi sono all'opera a Modena dovranno lavorare per arrivare a “sfornare” ben otto nuovi modelli fra il quarto trimestre 2015 e il 2018. Gli investimenti stimati sono pari a cinque miliardi di euro. La previsione è di un volume di vendite di 400mila unità nel 2018, a fronte delle 74mila del 2013. «Abbiamo bisogno di tornare alle origini – ha detto da Detroit Harald Wester, responsabile Alfa Romeo e a.d. di Maserati – al nostro DNA. Abbiamo iniziato a farlo con la 4C, con la quale Alfa torna sul mercato americano». Questo conferma che Modena rimane una punta eccellente nei piani di Fiat-Chrysler, ma non che rientri anche nei progetti di produzione. Per la produzione delle nuove Alfa, infatti, i fari sono puntati su Cassino e Melfi. Una novità in qualche modo, visto che alla vigilia della presentazione del piano, qui a Modena ci si aspettava l'annuncio di nuove produzioni Alfa proprio nello stabilimento di viale Ciro Menotti, dove già viene prodotta l'Alfa 4C. Ma a sorpresa è arrivato l'annuncio, invece, di nuovi modelli Maserati. Dei quattro previsti entro il 2018, infatti, le prime indiscrezioni parlano di due destinate all'ombra della Ghirlandina, probabilmente le nuove Alfieri coupé e cabrio. Ma bisognerà aspettare per avere un dettaglio di ciò che sarà lo sviluppo strategico di Maserati che, con tutta probabilità, continuerà a parlare modenese.
A Modena, località San Matteo, si trova un “capannone fantasma”, dove sta vivendo il progetto “Giorgio” messo a punto dal gruppo Fiat per rilanciare il marchio Alfa Romeo. Nessuna insegna all'esterno del capannone, adiacente allo stabilimento di Maserati Corse. Ma all'interno un pool di oltre 200 ingegneri lavora per cercare di “soddisfare” le aspettative del numero uno di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, che a Detroit ha annunciato le strategie per il futuro citando proprio lo stabilimento modenese come fucina di idee: più auto (si punta a sette milioni di auto vendute nel 2018, con 55 miliardi di euro di investimenti anche su ricerca e sviluppo) e, soprattutto, il rilancio di Alfa Romeo. Ed è qui a Modena che il gruppo automobilistico ha scelto di “posizionare” i suoi esperti, in quella "Motor Valley" famosa per i suoi marchi di lusso, come Maserati e Ferrari, capaci da sempre di portare alta la bandiera del "Made in Modena" motoristico nel mondo. Il capannone “segreto” è in via Canaletto, angolo via delle Nazioni, in quello stabilimento dove un tempo veniva prodotta la Mangusta De Tomaso, prima di essere rilevato dalla Casa del Tridente, che ne ha fatto la sede del reparto Maserati corse. Per quanto ancora segretamente, gli ingegneri che da mesi sono all'opera a Modena dovranno lavorare per arrivare a “sfornare” ben otto nuovi modelli fra il quarto trimestre 2015 e il 2018. Gli investimenti stimati sono pari a cinque miliardi di euro. La previsione è di un volume di vendite di 400mila unità nel 2018, a fronte delle 74mila del 2013. «Abbiamo bisogno di tornare alle origini – ha detto da Detroit Harald Wester, responsabile Alfa Romeo e a.d. di Maserati – al nostro DNA. Abbiamo iniziato a farlo con la 4C, con la quale Alfa torna sul mercato americano». Questo conferma che Modena rimane una punta eccellente nei piani di Fiat-Chrysler, ma non che rientri anche nei progetti di produzione. Per la produzione delle nuove Alfa, infatti, i fari sono puntati su Cassino e Melfi. Una novità in qualche modo, visto che alla vigilia della presentazione del piano, qui a Modena ci si aspettava l'annuncio di nuove produzioni Alfa proprio nello stabilimento di viale Ciro Menotti, dove già viene prodotta l'Alfa 4C. Ma a sorpresa è arrivato l'annuncio, invece, di nuovi modelli Maserati. Dei quattro previsti entro il 2018, infatti, le prime indiscrezioni parlano di due destinate all'ombra della Ghirlandina, probabilmente le nuove Alfieri coupé e cabrio. Ma bisognerà aspettare per avere un dettaglio di ciò che sarà lo sviluppo strategico di Maserati che, con tutta probabilità, continuerà a parlare modenese.
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